Milo Manara, anzi Maurilio, lo conosciamo un po’ tutti. È quel fumettista trentino che è riuscito ad affascinarci con la sensualità delle sue tavole con forme femminili quasi tridimensionalmente palpabili.
La sensualità delle donne di Manara la si ritrova nei dettagli: labbra sinuose, bocche socchiuse, capelli mossi e lunghi, pelle luminosa, nasini accennati, gambe affusolate, lati B perfetti – donne svestite al 99%.
Così, anche la nostra Teodora è quasi nuda, ad eccezione del manto dorato e dei gioielli bizantini.
Il personaggio viene incluso nella raccolta “Il Pittore e La Modella”, un viaggio artistico che Manara compie nella Storia dell’Arte. In questo disegno reinterpreta il mosaico di San Vitale in Ravenna, dove Teodora è rappresentata in posizione centrale con il marito. Per Manara, quindi, la musa – ossia la fonte d’ispirazione – deve essere una donna forte e trasgressiva, non un mero oggetto erotico.
Teodora nasce attrice e muore imperatrice. Teodora aveva un marito innamorato di lei. Teodora e Giustiniano furono una coppia anche nel potere, sebbene avessero pensieri diversi. Teodora fu la prima a parlare di pari opportunità nel divorzio (alla moglie doveva rimanere un quarto del patrimonio) e nell’adulterio (le pene erano le medesime per uomini e per donne).
Insomma, Teodora non era la bambola rotta che ci hanno voluto far credere i cronisti del suo tempo. Teodora non era nemmeno una bambola.
Alcuni dicono che il nostro destino è legato alla terra, che essa fa parte di noi quanto noi di essa… Altri dicono che il destino è intrecciato come un tessuto, cosicché il nostro destino ne intreccia molti altri… È la cosa che tutti cerchiamo di cambiare o lottiamo per cambiare, alcuni non lo trovano mai ma ci sono quelli che vi sono guidati! – Merida in “Ribelle”
❤ Miss Raincoat