Cose che ho messo insieme in testa durante questa torrida estate
- Ho letto un libro sull’ipersensibilità (“Mi dicevano che ero troppo sensibile” di Federica Bosco), nel quale a tratti mi sono ritrovata e a tratti mi è sembrato anche troppo iperbolico. Comunque, ho riflettuto assai sull’urgenza (mia) di smettere di regalare la mia presenza sensibile a chiunque perché, citando il libro, sarò pure un meraviglioso unicorno, ma non sono uno spettacolo da baraccone da scongelare a proprio piacimento. Perciò, o vai o resti nella mia vita, ‘ché se resti sull’uscio mi fai anche un po’ di corrente (dannosa per la cervicale!). Questo non vuol dire che mi piacciono le persone che fanno le preziose, infatti continuerò a non fare promesse e, piuttosto, a cercare di non deludere le aspettative. Ovviamente, continuerò a prendere fregature perché conosco un solo modo per voler bene: con la mano tesa (che poi ho scoperto che ai gatti piacciono i pugni perché gli sembrano altri gattini).
- L’alta stagione turistica è un periodo che so che verrà , eppure mi prende sempre alla sprovvista. Ci equipaggiamo tutto l’anno, ma gli imprevisti e la mole di lavoro ci scotennano sempre. Love will tear us apart. E io amo questo lavoro. Adoro fare la guida. Anche se ogni tanto le critiche (e anche i complimenti) sono ignoranti come certi feedback su Tripadvisor (p.e. Uh bello e tutto però gli arancini di zia Maria sono meglio. Eh, grazie al c**! Ma cosa c’entra la zia se tu sei andato a Tallin?). Ho dormito davvero poco durante quest’estate per via dello sclero, delle levatacce, dei turni che non si sapeva mai quando finivano, per le serate postapocalittiche con gli amici e per il caldo africano…
- Mi piacciono : i lupi ma anche le piume dei pavoni, le volpi (una si aggirava sotto casa dei miei genitori a giugno durante la notte, così ho scoperto anche il verso del mio animale-guida), svegliarsi con una notifica che non avevo sentito mentre dormivo, le sorprese, i congiuntivi, la tartaruga scolpita, un uomo che si riallaccia i polsini della camicia, le fossette ai lati dei sorrisi, “ti porto al mare”, gli aperitivi, i rossetti, i saldi estivi, il mojito.
- Metafora per quasi tutto: vorrei essere sempre dove ci sei tu, ma non ci vengo perché poi pensi che io sono lì per te e non vorrei accrescere il tuo ego che è già smisurato. Quindi, sto dove voglio. Ma il grande ostacolo per noi mortali è che ritorniamo sempre dove siamo stati bene.
- Nella vita ci vuole: studio, impegno, dedizione, lavoro sodo, disciplina militare, momenti di follia, amore, passione, sincerità, risate, lacrime e un pizzico di fortuna.
- Le detesto perché mi feriscono: invidia, ignoranza e insensibilità.
- Siamo una nazione in cui si paga per percorrere ponti che crollano. Fin qui potrebbe chiamarsi fatalità. Eppure, si applaude alle scuse dei carnefici.
- Ho scoperto che… Che riesco ad affezionarmi a un gatto dopo 5 giorni. Che riesco a sentire mio un luogo dopo 24 ore. Allora perché dovrei sentirmi strana se riesco a voler bene a una persona dopo anni? Per me è questione di principio non di indispensabilità/non saper stare da sola.
Questa è stata la colonna sonora della mia estate. A pensare che nel 1973, al debutto degli intramontabili Aerosmith guidati da quel pazzo di Steven Tyler, questa canzone non era piaciuta un granché. Oggi, anche se la maggior parte dei turisti (ahahaha) se la ricorda campionata da Eminem, è considerata una delle più riuscite power ballads (ossia brani strappalacrime dal profondo del cuore) di tutti i tempi. Metto il video in versione karaoke perché chi non canta è complice (per gli acuti finali tipici di Tyler ci vorrebbe un altro post)
❤ Miss Raincoat