“Un bacio rubato” di Ron Hicks

Questo pittore contemporaneo americano si è guadagnato il successo grazie alla sua artistica vagamente impressionista, un po’ nella maniera personalissima di Degas, che spiava ballerine in tensione dal buco della serratura. 

La protagonista indiscussa delle sue opere è la donna innamorata. Una persona che sa fare sguardi languidi, ma sa anche essere maliziosa; che è attraente ma anche impaurita. In una parola: sfuggente, come la scia di una stella cadente.

La figura maschile, invece, è una sorta di affiancamento nella composizione. L’uomo ha il compito del risolutore della tensione della scena.  Con le sue spalle larghe, protegge la donna dalla sua fragilità essenziale e regalandole tutta la forza necessaria per farla stare in equilibrio sul filo della sua emotività (quasi nevrotica).

Hicks ruba, al cronometro, quel preciso momento che precede il bacio (forse, il primo tra i due protagonisti). Quell’istante che precede  l’unico contatto che ci toglie e ci restituisce integri al Mondo. Io credo che il significato di quest’opera sia il senso ultimo della Rivoluzione, che distrugge e crea contemporaneamente.

In un bar tipicamente Anni Trenta, tramite una tavolozza di colori lividi, Hicks pone sulla tela una certa nostalgia di tempi antichi, quando ancora si dava importanza all’attesa di un bacio e si riusciva a rimanere appesi alle proprie emozioni.

Miss Raincoat

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