Kindle Lover – 2018

Diciamocelo, che mondo sarebbe senza Netflix e Kindle?

Oggi, comunque, vorrei condividere alcuni titoli nella mia libreria digitale che mi sono particolarmente piaciuti. In particolare, vorrei annotare i migliori dieci [non sono riuscita a metterli in ordine, ne ho letti una cinquantina in tutto, escludendo ciò che ho letto per aggiornarmi lavorativamente 🙂 ]

Per chi se lo stesse chiedendo, il mio libro preferito in assoluto è “Jane Eyre” di Charlotte Brontë. Per la magia senza tempo di una storia d’amore alla Bella e la Bestia, ma senza stereotipi assoluti. Quel figo di Rochester sarà pure str* e dissoluto, ma la dichiarazione /non dichiarazione sulla scomodità di essere innamorati, quel filo attaccato al cuore che, se tirato troppo, potrebbe farlo morire dissanguato, cos’è? E la nostra Jane, così apparentemente fragile e pudica, non è la stessa, l’unica, che tiene testa a Edward senza moine da signorina, non è la stessa che gli inveisce contro dicendo che l’essere “selvatici” non esclude la capacità di provare sentimenti enormi? Non è la stessa che dice <ciaone> al pastore che le propone una vita retta che la condurrebbe in Paradiso? E il paesaggio d’ambientazione, nella brughiera inglese… [ok, la smetto!]

Passiamo alla nostra playlist kindleiana…

[Il genere che prediligo è il romanzo di ambientazione storica di tutti i tempi, sono una dei pochi alunni che hanno amato i Promessi Sposi fin dal Liceo, la Gertrude, il Fra Cristoforo, l’Innominato…. Da buona guida amo la storia ma cerco il gossip 🙂 ]

  1. Elena Ferrante “L’amica Geniale” – 400 pg – Anni Cinquanta, Napoli “Un antidoto agli intervalli d’attenzione”
  2. Candace Robb “La Nemica del Re” – 509 pg – Corte Edoardo III, Inghilterra “Ci sono donne che non si arrenderanno mai a un destino deciso dagli altri”
  3. Jill Santopolo “Il giorno che tutti aspettiamo” 400 pg – Post 11.09.2001, New York  “Due persone. Due scelte. Un destino
  4. Eva Wanjek “Lizzie” – 491 pg – Epoca Vittoriana, Londra “Imponente e drammatico senza essere melodrammatico”
  5. Sally Rooney “Parlarne tra Amici” – 304 pg – Dublino, Giorni Nostri “Il romanzo sull’amore e il tradimento nel nostro tempo”
  6. Anna Premoli “Non ho tempo per amarti” – 315 pg – una scrittrice persa nei suoi romanzi ottocenteschi e un cantante rock. Che si chiama Terrence (come quello di Candy) “Senza incertezze né sussulti lungo il binario della favole
  7. Diego Da Silva “Terapia di coppia per amanti” – 274 pg – Napoli, Giorni Nostri ma sulle note di Every Breath You Take “C’è un momento, diciamo intorno al primo anniversario di una relazione clandestina, in cui pieghi la testa di lato, stringi gli occhi come cercassi qualcosa di minuscolo che si muove nell’aria, e vedi in filigrana il casino in cui ti trovi. Questo è amore, ti dici senza mezzi termini, altro che chiacchiere” (cit. dal libro)
  8. Roberta Gately “Le ragazze di Kabul” – 352 pg – Guerra Civile Afghanistan, Kabul  “Commovente e autentico. Amore e speranza in una terra sconvolta dal dolore”
  9. Silvia Truzzi “Fai piano quando torni”– 272 pg – Anni Cinquanta//Oggi, Bologna e Napoli  “Un romanzo pieno di grazia che racconta, con tono ironico e sorprendentemente leggero, il dolore della perdita e la fatica della rinascita”
  10. Care Santos “La Cena dei Segreti” – 359 pg – Anni Cinquanta//Oggi, Barcellona “Una notte di colpe e segreti, trent’anni di ricordi, una cena per perdonare tutto”

[Le citazioni le ho scopiazzate dai critici, ovviamente quelli che ci hanno azzeccato :P]

Volevo anche celebrare la fine (forse solo per ora) della serie di Alice Allevi di Alessia Gazzola, di cui “Arabesque” – letto a gennaio – e “Il Ladro Gentiluomo”- letto in questi giorni. Ecco, CC è quanto più ci si possa avvicinare al mariolo che ha ispirato la leggendaria (ma esistente) figura losca di Mr. Raincoat 😀

❤ Miss Raincoat

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Io non abito al mare (…ho scritto una dichiarazione d’amore)

#sanvalentino

Ci piace questa citazione dalla canzone della Michielin, perché anche noi non abitiamo al mare (non solo, abitiamo in quella parte ombrosa della Valtellina in cui hanno trovato pace alcune famiglie di pinguini esuli dai Gulag). Noi che, però, il mare ce lo sentiamo dentro e, anche se ancora le temperature non lo permettono, appena sentiamo l’odore di acqua salata, togliamo le scarpe (o buttiamo la pasta). Noi che, comunque, per il Compleanno ci concediamo sempre un’antitetica meta congelata.  Siamo strana gente che è cresciuta con la certezza che un viaggio ci può ricucire la vita sentimentale. Sì ok. Ma se ci siamo scelti un pure lavoro che impone il movimento perenne, quali conseguenze dobbiamo mettere in conto?

Caro Mr. Raincoat,

Ti ricordi quando mi hai chiesto se, secondo me, staremo insieme per sempre? Io ti ho prontamente detto la verità, senza esitare, ti ho risposto che non lo so e, infondo, ti sarebbe dovuto bastare lo zelo di sincerità. Invece, ti sei inca**. Io ti ho lasciato sfogare da solo, come una pentola a pressione e, in seguito, sono tornata da te, come un fedele cagnolino, ma senza dire niente. Perché, passi che io sia cinica, però non bugiarda. Ai Matrimoni si recita a memoria “finché morte non ci separi“: si presuppone che tra il primo bacio e l’ultimo respiro del meno longevo tra i due si debba accettare tutto, ma proprio tutto, anche i responsi di analista, medico di qualsiasi reparto, commercialista o chicchessia. Dopo il funerale, comunque, sei autorizzato a schiodarti e trovare una persona per riniziare i giochi da capo. Push to start a new game. Ecco, io non voglio questo per te, metterti  davanti la pietosa figura di una me in pigiama o in passamontagna, insomma la mia versione dark. Io ti augurerei un bel lavoro – che ti soddisfi e che ti faccia guadagnare più del dovuto – una casa grande e luminosa, un figlio che ti somigli solo nei pregi, una moglie che ti supporti – una complice che, magari, ti prepari anche la cena – un cane, un gatto, un coniglio ariete e il laghetto con i pesciolini. Ti augurerei questo e anche di più, tutte quelle cose che la mente umana non riesce nemmeno ad immaginarsi. Eppure, a me, augurerei che tu ti accontentassi di me. Ma tu non puoi perché hai l’Universo davanti ed io, per non farlo esplodere, dovrei farmi da parte. Se non fossi egoista, dovrei rinunciare al tepore di una storia dentro la quale sto comoda. Alla fine, che cosa c’è dentro alla promessa del per sempre, quando, anche se t’illudi, sai già che, come essere umano, non puoi essere eterno? Le tue cose sparpagliate nelle stanze del mio appartamento, le mie confezioni quasi vuote di cosmetici a prova di tutto nel tuo, fotografie di tanti giorni vissuti di fretta per la paura che finissero troppo presto, gelati per cena, film noleggiati e mai visti fino ai titoli di coda, litigi e corse verso te appena decidi che ti è passata. L’ho detto, è un’illusione che ti fa credere che non vorresti altro, che non t’interessano più indulti, oggetti costosi, un viaggio al mese, un uomo al giorno o l’avere tutto nell’immediatezza con la quale lo desideri. In un momento di lucidità ti potresti rendere conto che, semplicemente, il fatto che ti manchi il fiato non è più così romantico come ti sembrava all’inizio. A ruota, ti viene in mente che sei stufo di dovere essere diverso da come sei per poter essere all’altezza, che hai accettato l’isteria delle scenate senza motivo né apparente né latente, la filosofia della mia  migliore amica e la mia emicrania a volte finta e a volte sospetta. Ti rendi conto che a te piace la montagna e a me il mare. Io… Io, quando dalla vita davvero avrai visto tutto ciò che desideri vedere e quando avrai capito chi sei, in modo da sapere con chi vuoi condividere il tuo cammino, sarò pronta ad interpretarti e ad assecondarti. Vorrei cadere in piedi, senza frantumarmi le ossa, perciò ho tolto le nostre fotografie dalle pareti. Con un po’ di fortuna, lasciando passare un po’ di tempo, non starò più sveglia a pensare che, al mio risveglio, non ci sarai al mio fianco. Il motivo è che, anche se riesco a stare bene senza vivere a caso, non è detto che io debba necessariamente farlo. Anche se ti amo dal primo momento che hai posato gli occhi su di me. E la migliore dichiarazione d’amore sarebbe che vuoi stare con me anche se spesso mi vengono questi pensieri contorti. Anche se mi piacciono troppo gli aperitivi.

❤ Miss Raincoat

** si comunica alla gentile clientela che la suddetta dichiarazione è stata scritta solo per il gusto di giocare con le parole **

Queste cose vorrei dirtele all’orecchio / Mentre urlano e mi spingono a un concerto / Gridarle dentro a un bosco nel vento / Per vedere se mi stai ascoltando

“Fiamme Gemelle” di Daniel Del Orfano

L’Amore al Tempo di Facebook (sì, forse era meglio il Colera).
Trama: non sei fidanzato se non esponi il tuo partner sui social networks. Ma noi che le foto post-coito le schifiamo, ci siamo inventati ‘sto Mr Raincoat. E lasciamo pure il beneficio del dubbio ai followers.

Ed è in questo mood vacanziero (no, in realtà mi trovavo a Bormio per lavorare ed in-seguire Dominik Paris) che ho scoperto il dipinto in copertina, il quale, se Mr Raincoat fosse un divano e non un blog, sarebbe lì appeso sopra con la colla millechiodi.

Del Orfano è un pittore contemporaneo, esposto alla  Dzian Gallery of Contemporary Art in Massachusetts. Inizia la sua carriera come Professore di Storia dell’Arte, un lavoro che ama, però non abbastanza. Nel 2005, infatti, decide di passare dall’insegnamento alla creazione, concependo la sua svolta come un ampliamento dei suoi orizzonti, più che come un cambiamento radicale.

“Twin Flames” fa parte di una serie di dipinti con il leit motiv dell’ “insieme sotto l’ombrello”: ogni pezzo racconta una situazione d’innamoramento accompagnata dall’immancabile ombrello rosso, simbolo dell’amore passionale e curativo di ogni male. Anche durante una giornata di pioggia. 

Lo stile dell’autore è il Realismo Romantico: è realista nella tecnica, nel rendere le superfici e nelle scene; è romantico nell’espressività ultra-terrena, nel riuscire a coinvolgere la memoria dello spettatore (Voi a chi state pensando ora? Che ricordo avete riacciuffato?). Del Orfano è uno che fa cover divine della vita umana di tutti. 

La scelta del titolo non è casualmente sdolcinata. Di fiamme o anime gemelle ne aveva già parlato Platone nel “Simposio”. Zeus, indispettito dal fatto che gli uomini potessero essere spietati quanto gli dei ma con il vantaggio del tempo accelerato, li divise in due rendendoli più deboli e schiavi del dover, per non morire di solitudine, ricucirsi con l’altra metà. 

Qui Tutte le Opere di Del Orfano

Questa opera è il Manifesto di Looking for Mr Raincoat, perché parla di viaggi, di stazioni (che adoooro), di ritorni desiderati, di trolley come strumento di lavoro, di gesti improvvisi, di amore vero (quello che non riesci a tenerti dentro ma non lo tratti come un trofeo)… e di tutte quelle cose magiche che noi chiamiamo unicorni perché non sappiamo mai come definirle al meglio!!!

A me piace molto anche A Welcome Surprise

❤ Miss Raincoat

 

 

 

Buoni Propositi per il 2018

Ci siamo: è venuto il momento dell’anno in cui si deve tirare fuori la biancheria intima rossa!!! 

In realtà non ho proprio in mente un cambiamento radicale per questo anno nuovo: so già che i cambiamenti radicali ti piombano nella vita con una violenza tale che dàje ad andà in televisione a raccontarlo!!! Vorrei attenermi più ad una certa coerenza e crescere un po’, un passo alla volta, beneficiandone a lungo termine. Ma, cercherò di fare una lista…

  1. Pensare a me stessa, senza essere egocentrica o stro***. Semplicemente dire di NO, quando è il caso. Ah, e non usare sempre “min***” come intercalare, visto che mio nipote piccolo l’ha imparato da me!
  2. Fare un po’ la parte di quella che si fa desiderare, qualche volta, utilizzando l’avverbio FORSE, però senza arrivare sempre in ritardo. Non elemosinare mai attenzioni a nessuno. Non affezionarmi più al cavallo che al cavaliere.
  3. Fare attività sportiva con regolarità. Eccedere solo nei weekend. Dormire di più. Non alimentare quella psicopatica della mia Emicrania.
  4. Fare spazio nell’armadio dei vestiti e affini. Fare shopping solo se è necessario o terapeutico.
  5. Ripetermi spesso: Goditela. Se vuoi puoi. Non pensare a ieri.
  6. Realizzare almeno un sogno e cercare di non rendere questi propositi degli spropositi.
  7. Accettare, finalmente, che Mr.Raincoat abbia nome, cognome e il sorriso più sexy del Mondo. E di essere magicamente in grado di vedere gli unicorni.

Visto che sta per finire l’anno, oltre ad augurarvi buon veglione e a ricordavi che, in realtà, la biancheria intima rossa, oltre ad essere oooorrrendaaa, porta pure sfiga, vorrei ringraziare chiunque abbia letto (pure per mero caso) almeno una volta le avventure di Miss Raincoat.

(nella foto il brainstorming delle parole che ho più utilizzato su Facebook, realizzato qui)

❤ Miss Raincoat

Ferragosto (Tempo di Bilanci)

Cara Estate 2017,

Prima che tu arrivassi me ne stavo in una specie di limbo, senza piangere – perché le bimbe grandi non lo fanno – ma chiedendomi che cosa sarebbe stato di me come Guida, di me come Emicranica, di me come semplicemente La Patty . E mi ero promessa di lasciare andare i mesi estivi (particolarmente ardenti, non solo al Sud e non solo per via degli incendi balordi) come andavano, di fidarmi solo del mio istinto (concedendomi anche qualche decisione improvvisa) e rimandarmi a Settembre, come mio fratello con Economia Aziendale.

Stavo così, in pratica.

E poi?

Come Guida, sono riuscita a battere il mio record di partecipanti “al buio” di MLSV (ben 40 che, chiusi nella Via Ninguarda, sembravano anche di più), ho firmato un nuovo contratto che mi riporterà in Valtellina da Settembre e a Dicembre potrò appendere al muro un altro traguardo “scolastico”. Questo mi rende orgogliosa come non mai, vuol dire che il mio impegno ha portato a qualcosa. E voglio andare avanti per questa strada…

Sono stata al Mare, non un mare qualsiasi, il Mare, quello che sento mio.

Sono stata dal Neurologo, varie volte. Poi, improvvisamente e senza apparente cura o motivo, mi sono sentita meglio (sì, beh, si sa che l’Emicrania se ne sta buona come e quando vuole, ma nemmeno fare la gelosa come ha fatto ultimamente!)

Mi sono accorta che A. è stata una grandissima delusione, mi sono sentita una scema.

Il mio migliore amico chiama il genere di persone come lui Paulots (sembra il nome di una birra, lo so). Sono tipi che non prevedono nulla se non la loro opinione, che non capiscono che l’Amore non può avere regole e che, sebbene si propinano come liberi nell’accezione più intelligente del termine, hanno bisogno di schemi (i loro, ovviamente). In sostanza, A. era un bambino, uno di quelli che non hanno nemmeno gli attributi per mollarti, allora lo devi fare tu. E sì, sono stata una scema, perché per qualche giorno ci sono stata male, perché io gli volevo bene, a modo mio. Io non le faccio innamorare le persone, se poi non so andare avanti. Non racconto bugie. Credo nel valore della comunicazione. Anche scurrile, se serve. Quanto ci voleva a dirmi che, mentre consolava la sua amica cornuta, con lei, a differenza che con me, è riuscito a dimostrare di essere meglio di quell’idiota di Christian Grey? * Ok, questa era una carognata!*

(E, del resto, che ti vuoi aspettare da uno che detesta i Coldplay e Copenaghen?)

Poi ho ripreso da dove mi ero fermata. Certi amori sono come quando ti si fermano le lancette dell’orologio e lo devi portare a sistemare. A dire il vero, io non porto mai l’orologio, un po’ per fastidio e un po’ per stile di vita. Non è detto che bisogna per forza trovare quello che ti addomestica, a volte sarebbe meglio trovare uno a cui piace correre sulla spiaggia, selvatico, come te.

So, I’m still looking for Mr. Raincoat – proprio come stile di vita. 

La tua affezionata ❤ Miss Raincoat