Budapest (d’Inverno)

Probabilmente la miglior stagione per viaggiare è la Primavera, ma se il Capo ci concede le ferie solo fuori stagione e ci paga con le monetine, come la mettiamo? Niente panico, esiste Budapest: alla moda, facile da raggiungere e abbastanza economica (lo era di più qualche anno fa, però non ci si lamenta)!!!

Allora, cominciamo con il precisare due cose:

  1. Fattore Clima – in Inverno può essere che nevica , ma non è detto. L’unica cosa sicura è che fa freddo come in Valtellina… ossia il sottozero è frequente così come le escursioni termiche diurne. Perciò, vestitevi!!!
  2. Fattore Moneta  – in Ungheria non si paga in Euro ma in Fiorini (HUF). Nei luoghi turistici sono accettati anche gli Euro, ma il cambio è arbitrario. Quindi, il mio consiglio è farsi un’idea di quanto si vuole spendere in contanti e cambiare in Banca prima della partenza (se non sbaglio con la matematica, 1EUR = 300HUF) + dove si può, pagare con la carta.

Trasporti

Budapest è raggiungibile dall’Italia tramite voli diretti dai principali scali. Per esempio, a gennaio i voli a/r da Milano non vanno oltre i 100€. Si può raggiungere il centro da Ferihegy (aeroporto) con l’autobus 200E dalle 4 di mattina a mezzanotte. La corsa, che dura 30 minuti e costa 360 HUF (il biglietto si può fare sul bus), ci porta alla Stazione Centrale (Nyugati). Da lì, si può proseguire con la Metro. I biglietti della metropolitana, invece, costano 350 HUF si comprano ai distributori automatici e si obliterano nella macchinetta apposita (come ovunque, ma meglio precisare).

Dove alloggiare

Io consiglierei Vaci Utca, che è l’area pedonale, dello shopping e dell’artigianato. Si raggiunge dalla Stazione Centrale  con la metro blu, con fermata Ferenciek Tere + qualche passo.

L’Hotel Promenade City offre una doppia con colazione a 60 € a notte.

Cosa Fare

Da Vaci Utca :

A 10 minuti a piediKözponti Vasarcsarnoc  è un mercato coperto tipico, con alimentari al primo piano e souvenir al piano terra.

A 10 minuti a piedi Vörösmarty Ter  è la piazza della movida. Lì troverete anche Gerbeaud, la pasticceria dov’è nata l’ungherese torta Dobos (al caramello e cioccolato). Ad altri 10 minuti da qui a piedi c’è la Piazza Szent Istvan con la Basilica omonima. Dietro l’abside troviamo un ristorante turistico, il Belvarosi con menù a ca. 12 € (gulasch, spezzatino e dolce – bevande escluse + birra ca. 2 € al boccale)

Il Castello (Budavari Palota) si raggiunge tramite la funicolare  (Budavari Siklò a 900 HUF) a ca. 2 km da Vaci Utca ; per arrivarci si passa al Ponte delle Catene (Szechenyi Lachid) e dalla piazza Szecheny Ter , che è un meraviglioso parco.

In una città famosa per le terme, possiamo recarci alle Szecheny Fürdõ (entrata: 5600 HUF) nel parco Parco Városliget (tramite la metro gialla da Vörösmarty Ter a Szecheny Fürdõ) Vicino c’è  il Robinson, un ristorante sul lago dove si mangia bene per 20 € ca.

La serata non si può passare che nei Ruin Pubs (Romkocsmák), edifici abbandonati e riadattati a locali tramite materiali di recupero; di giorno servono vin brulé e di sera birra e musica. Qui la lista dei migliori. Tuttavia, potete consultare anche il sito ufficiale.

❤ Miss Raincoat

 

 

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Cronache da Amantea e dintorni

*Giorno 4*

Ci sono tre rumori che in Calabria mi suonano diversi: il rintocco delle campane senza l’inceppo ambrosiano, le cicale e i tuoni. Durante la notte tra sabato e domenica, un temporale estivo più sborone che altro, non è riuscito nemmeno a rinfrescarci le idee. Dacché abbiamo passato una domenica uggiosa e afosa ad osservare il fascino indiscreto del mare inca**, che se ne infischia se non è cristallino, tanto è affascinante anche quando non è calmo.

Durante questa domenica un po’ bigia io e mia mamma siamo andate al mercato settimanale, che è allestito a pochi metri dall’Hotel Santa Maria (ogni domenica, dalle 8:00 alle 14:00, da via Etna) Con tutta la famiglia,poi, abbiamo fatto un aperitivo in un chioschetto sul Lungomare.

La strada, che corre per circa un chilometro parallela al Tirreno, è piacevolmente decorata da pesciolini e altri simboli marini sia a mosaico sia a inferriata. Inoltre, i sottopassi che dividono la Strada Statale da quest’area pedonale sono stati arricchiti da murales di diversi autori. A noi è piaciuto molto quello del Ciucciu, che sarebbe l’asino, ma è anche un affettuoso scherno per indicare una persona ottusa. Come non ricordare l’encomio che ne fece il calabrese Mino Reitano con la sua “Ciucciu Bellu”?

Dato il fatto che la sera prima avevamo mangiato/bevuto forse troppo, come aperitivo abbiamo scelto un fresco bicchiere di latte di mandorla, un altro assaggio che non può mancare se si vira a Sud.

Benefici Latte di Mandorla

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Durante questa pigra domenica mi è partito anche il piglio riflessivo. Mi sono chiesta per quale motivo ci fissiamo a dover piacere a una persona per forza. E per quale motivo esistono delle persone alle quali piacciono tutti. Io, nel dubbio, mostro prima tutti i miei difetti, ci metto in mezzo un bacio rubato e, se ne vale la pena, mostro anche i miei pregi. Io sono come una giornata di mare rivoltato, mi sa

❤ Miss Raincoat