Alice (nel Paese delle Meraviglie?)

Alice cominciava a sentirsi assai stanca di sedere sul poggetto accanto a sua sorella, senza far niente: aveva una o due volte data un’occhiata al libro che la sorella stava leggendo, ma non v’erano né dialoghi né figure, – e a che serve un libro, pensò Alice, – senza dialoghi né figure?

La storia del viaggio di Alice ha appassionato bambini e adulti di molte generazioni ed, ad oggi, la sua interpretazione più accreditata è quella del noioso passaggio dall’infanzia all’età adulta (corredata dalla falsa credenza che L. Carroll, l’autore, sia stato un accanito pedofilo). Negli ultimi anni, però, si è capito che lo scrittore soffrisse di emicrania cronica con aura e che l’avventura che lui ideò non fosse altro che la forma romanzata di un attacco di questo disturbo neurologico. Del resto, noi emicranici lo sappiamo, una crisi equivale sempre allo sprofondare sottoterra come la piccola Alice.

Lo Stregatto e i pingui gemelli Pinco Panco & Panco Pinco non sono altro che le allucinazioni visive (distorsioni o scotomi colorati) che precedono il vero e proprio attacco emicranico (volgarmente detto mal di testa).

Il Bianconiglio (chiama Marianna, che è mia sorella, tra le cose) è, di per sé, un animale simbolico degli eventi inaspettati e, con il suo orologio, va ad essere anche esemplificativo della percezione del tempo sbagliata, altro fenomeno legato alle aure.

Il Cappellaio Matto, da sempre considerato vittima dell’avvelenamento da mercurio (che, appunto, causa problemi al sistema nervoso), dice che “è sempre ora del the” (oppure, la Regina di Cuori dice di lui che “assassina il tempo”). Oltre ad essere l’emicranico “adattato”, propone ad Alice una sorta d’indovinello che contiene il concetto di non badare alle sillabe che s’invertono, ma al senso della frase (altro sintomo delle aure).

La perfida Regina di Cuori, infine, è l’emicrania. Tutti i personaggi nutrono per lei un timore riverenziale e le obbediscono per non farla infuriare. Inoltre, ordina che ad Alice si “tagli la testa”.

Quindi, il Brucaliffo, non a caso armato di narghilé, è una sorta di neurologo-farmacista, schivo e suscettibile come ogni emicranico sa essere, che spiega ad Alice, novella emicranica, i personaggi che dovrà incontrare ogni volta che tornerà nel Paese delle Meraviglie.

Spiegata così sembrerebbe anche una bella cosa, neh? 

❤ Miss Raincoat 

Pubblicità