Cronache dal Bancone

“L’acqua fa ruggine” direbbe l’uomo alfa sondriese. Però, dai, siamo in Quaresima ancora per qualche giorno e, dato, che sto scrivendo in diretta dal giardino di casa mi è venuto in mente che dalle nostre montagne sgorga acqua altissima, purissima e Levissima – come pubblicizzava quel bell’omaccione di Messner. Eppure, per quanto sia la nostra acqua più conosciuta, non è l’unica.

Per me Frisia è un po’ l’acqua dell’infanzia, ci veniva portata direttamente sotto casa nelle cassette verdi con il vetro a rendere. Oggi ho scoperto che la vendita porta a porta di quest’acqua aveva conquistato anche Milano negli Anni Ottanta.

Frisia nasce nel Comune di Piuro, in Valchiavenna. Per chi non lo sapesse, Piuro è considerata la Pompei della Provincia di Sondrio, in quanto nel 1618 è stata sepolta sotto una frana e poi ricostruita; nel suo territorio troviamo il bellissimo Palazzo Vertemate Franchi. Nell’Ottocento Piuro era già famosa per il suo Birrone, una lager prodotta dal Birrificio Spluga, prodotta con l’acqua della fonte di Santa Croce comincia dal 1867. Dl 1958 verrà commercializzata l’acqua oligominerale Frisia prodotta nel Birrificio, seguita in una decina di anni dalla Bernina – per poi cesare l’attività nel 2014. Oggi si parla finalmente di rinascita di un’azienda attenta alla sostenibilità, che non prevede soltanto l’eliminazione dell’utilizzo della plastica (privilegiando il vetro trasparente di alta qualità, ovviamente a rendere, tappo in alluminio e consegna in cartoni/bancali epal), ma anche quello di sostanze chimiche e sprechi energetici.

Precisiamo che l’acqua Frisia è un’acqua oligominerale (residuo fisso a 180°C < 0,2 g/l ) quindi povera di sali minerali (iposodica) e favorente la diuresi. Viene prodotta frizzante (tappo rosso) e naturale (tappo blu) in formato 1l/75cl/50cl. Nasce in un territorio incontaminato che la rende microbiologicamente pura, con bassa temperatura alla sorgente. Lo slogan? Brillantemente Frisia!

Miss Raincoat

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