Andrey Remnev è un pittore contemporaneo, considerato una superstar nel mercato dell’arte odierno. Nasce nei sobborghi di Mosca e non può che essere influenzato dalla “cultura pop” delle icone bizantine (soprattutto quelle di Andrej Rublev presso il Monastero del Salvatore).
Dalle icone russe trae ciò che rende la sua arte ipnotica: l’ossessione per la decorazione meticolosa nei dettagli, i colori protagonisti e urlanti e una simbologia talmente profonda da risultare quasi religiosa.
La sua arte è, comunque, elegante e al passo con i tempi. Le protagoniste delle sue opere sono le donne, viste come metafora della bellezza eterna. Monumentali, grandiose e misteriose. Le vede come delle chiromanti in grado di predire il futuro guardandoti le linee sul palmo della mano.
La sua ricerca, comunque, è sempre ossessivamente rivolta allo spazio attorno al soggetto. La sua produzione artistica è molto lenta e prevede di riprodurre la stessa composizione più volte, prima di arrivare all’opera definitiva. Il processo creativo per lui è sia gioia sia dolore, tant’è che considera lo spazio come l’umore dell’opera.

“Acqua Alta” si riferisce a quello che succede a Venezia, quando la laguna allaga la città. Lo straripare è un fenomeno che causa nella mente del pittore un senso di preoccupazione. E l’acqua alta diventa metafora per il sentimento di preoccupazione, di qualcosa che ti occupa la mente.
Il cielo si scambia il posto con la terra, siccome l’acqua riflette e ciò che prima era sopra appare sotto. Non è una fusione, più un’inversione dei ruoli. La protagonista femminile (che lui chiama “eroina”), il cielo e l’acqua hanno lo stesso colore. Il colore diventa anche lo spazio in cui si verifica l’azione.
Il colore che lui sceglie è prezioso, è l’oro. Per lui è simbolo di abisso, profondità, enormità e mistero. Infondo, l’oro fa un po’ paura, perché è un metallo che rimane inalterato e lucente eternamente. Al contempo, così come succede con il collega Klimt, l’oro conferisce all’opera un’atmosfera surreale ed affascinante.
L’acqua alta ti spinge lontano da ciò che è reale, da ciò che è terreno. L’acqua alta è come l’oblio del fiume Lete, nel Regno dei Morti. Il significato di quest’opera è che va bene perdersi in una riflessione congelata, prendersi una pausa e rimanere fermi, quando qualcosa ci impegna i pensieri – ma sempre luccicando.
❤ Miss Raincoat