[Innanzitutto bisognerebbe ringraziare la S. per l’illuminazione che mi ha fatto accendere tra uno slalom gigante e l’altro sulle strisce pedonali (ahahahah) – tanti unicorni per te, mia cara ❤]
[IL POST NON HA NESSUN SENSO LOGICO. ASTENERSI I SIMPATICONI PRIVI DI IRONIA
Riferimenti a fatti e persone sono casuali o frutto della vostra immaginazione]
Da vocabolario, una persona simpatica dovrebbe istintivamente partecipare agli stati d’animo altrui, con una capacità di fondo di rendersi gradito. Per contro, l’antipatico prova un’avversione a pelle più o meno immotivata. Verso tutti. Ma non è necessariamente stro** , ossia malvagio e spregevole. [sigla di SuperQuark]
Quindi, io gioco nella squadra degli antipatici.
Il big-ragionamento, in ogni caso, mi è partito davanti a uno sconosciuto dotato di cane, quando mi sono fiondata sul cane, benché il tipo in questione non fosse poi così brutto, anzi… E, dopo aver giocherellato per un buon dieci minuti con lo scodinzolante essere vivente dalle grandi orecchie, ho soavemente esclamato “è bellissimo” – lui spalanca il suo sguardo congelato e un po’ tra lo scocciato e l’incredulo – “il cane, intendo”. Ah, e il cucciolo era di Bulldog Francese, tipico cane che piace agli antipatici, dacché non si capisce se sia un cane, un maialino o un pipistrello terrestre (quelli simpatici hanno i Labrador).
Tra le cose, nella gioia dell’incontro peloso, mi sono scordata di com’ero vestita e mi si sono leggermente smagliati i collant. Ero vicina a Calzedonia e potevo concedermi un cambio veloce, però ho fatto spallucce e li ho portati bucati con eleganza, come si fa con le corna subite. Cioè, con una sapiente dose del mio rossetto preferito (che è il n. 7 Milano Red Deborah, una tonalità sul magenta da antipatica). E con un big-sorriso. Ma anche se sorridi sei antipatica, visto che conosci bene la differenza tra l’esprimere gioia e fare proposte indecenti. Che poi chi lo decide se sono indecenti, eccessive, inaccettabili o scandalose?
Sono antipatica perché cerco di essere cordiale, spontaneamente accogliente, con qualsiasi essere vivente (pure con i fiori, che non mi piacciono recisi in quanto agonizzanti), ma non tutti quelli che conosco sono degli amici . Insomma, io nel mio salotto ci faccio entrare chiunque abbia le scarpe pulite, ma nelle mie stanze private “assolutamente no” (espressione tipica dell’antipatico). [Nonostante ci sia sempre il Pinco Palla che creda che io ci stia provando, solo perché gli rivolgo la parola o lo ascolto mentre parla. E poi glielo devo spiegare, risultando una big-antipatica – Io non ci provo mai, comunque: ti prendo e ti porto via dato che sono una Guida!]
E se si parla proprio di quella stanza privata là, sono sessualmente attratta da menti brillanti, da conversazioni intriganti e da congiuntivi azzeccati. Però, mi piacciono anche le tartarughe. E i nodi alla cravatta fatti bene. E i tipi così esistono, come gli unicorni. Ma come gli unicorni possono essere domati solo da vergini, i Raoul Bova Sagaci (siii ve la ricordate l’immagine di lui bagnino che esce dalle acque sarde sulle note di Enya?!?!) si accompagnano a tipette simpatiche, potendo scegliere.
Ah, ecco, i capelli!!! Da millenni – eccetto la parentesi dei Preraffaelliti che ci hanno osannato in maniera ossessiva – noi con le lentiggini e i capelli tipo rosso-arancioni-castani-boh siamo stati proprio il simbolo della rossomalpelità, antipatia allo stato brado. Seh ma almeno, anche se sono alta meno di Gargamella ma più di Puffetta, non mi autocreo palcoscenici finti. Dico quello che penso e penso quello che dico (eh sì — ahahah). E, soprattutto, anche se sono antipatica, non sono finta come la Barbie Malibù.
❤ Miss Raincoat – without her coat
Finiamo con un po’ di mooosèeeca indicata come sottofondo per questo post big-scemo! – E, appunto, non se la prenda nessuno – anche Di Maio – data la facezia delle argomentazioni domenicali 🙂