Come (non) fare le Recensioni

Oggi mi sento in vena di scrivere un bel post didascalico. Ho sostenuto con mani e piedi l’idea che (covid o non covid), in questo momento storico iper-connesso, per sostenere un’azienda, un’impresa o una realtà artigiana sia buona cosa postare, ‘ché se non posti non ci sei stato e non esiste. Quindi, fotografate quello che mangiate, bevete, indossate, vomitate…e poi aggiungete l’hashtag. Per fare gli splendidi, ci sono anche le recensioni tramite le quali ci possiamo sentire subito Alessandro Borghese. Soltanto che, celati dietro a una tastiera, spesso possiamo combinare grandi pasticci. Prima di tutto discreditare un’azienda tramite un’opinione personale. Oppure, semplicemente, scrivere un messaggio che poi viene mal interpretato perché l’abbiamo scritto poco bene. E con questo non sto dicendo che una recensione debba essere positiva a priori: la recensione ben fatta può non solo aiutare l’azienda con una pubblicità sincera, ma anche a migliorarsi.

In questo post voglio spiegarvi brevemente quali sono i principali orrori nei quali mi sono imbattuta in siti come Tripadvisor & Friends e ovviamente come non cadere in tranello. Lo farò tramite questo esempio: Sono andato in un ristorante senza pretese di fascia media, con cucina molto semplice per un primo frugale, orario di punta del sabato sera. Cibo mediamente buono, prezzi nella norma ma attesa di una quarantina di minuti (troppa clientela con poco personale, comunque professionale). C’è stato un problema con il pagamento con la carta e il conto è stato pagato sia in contanti sia telematicamente. Il rimborso è stato un calvario per problemi di dialoghi con le banche. (*ho usato il maschile perché in Italiano prevale)

Recensioni barbine:

Titolo: Veramente deludente – */5

Il Pignolo : Ho dovuto aspettare ore prima che le nostre ordinazioni arrivassero al tavolo.Al momento di pagare, la carta non funzionava, allora ho pagato in contanti. La mattina dopo ho avuto la spiacevole sorpresa di ritrovarmi il conto addebitato. C’è voluto un mese prima di ottenere il rimborso. L’azienda dovrebbe lavorare molto sul servizio ai clienti!
Il Timido : Incompetenti, servizio inesistente. Ho avuto solo problemi. Qualità scarsa.
Gossip Boy : Non raccomando questo ristorante. Il ristorante XY è meglio. Pinco Palla, il gestore, non è capace di riscuotere il conto tramite la carta di credito. Mi ha rubato soldi, io l’ho pure chiamato varie volte e non ha saputo aiutarmi, tant’è che la mia Banca ha dovuto trattare un mese con la sua. Si è scusato, è vero, ma non spenderei più dei soldi per andare a mangiare lì.
L’Ultrà : Un cesso di posto. Mia nonna cucina meglio. Per fare i gnocchi non credevo che ci sarebbe voluto un’ora. E nel 2k20 non ci credo che ci sono ancora posti che fanno casini con le carte di credito. Ho dovuto pagare due volte, ladri come la [nome di squadra a caso]!

Recensioni smart:

Titolo: Cucina semplice – ***/5

L’Osservatore: I piatti serviti da questo ristorante sono molto buoni, sebbene molto semplici. Il tempo di attesa è relativamente lungo, ma questo può essere dovuto all’affluenza di clientela in quel preciso momento. I camerieri, comunque, sono stati molto disponibili. L’unica pecca è che ho dovuto chiedere un rimborso per un errore di incasso con la carta e l’assistenza nelle operazioni è stata un po’ confusionaria, per via dell’istituto bancario dell’azienda.
Il Sintetico: La cucina è semplice ma ben fatta. Negli orari di punta il personale si trova un po’ in difficoltà, senza peccare però nella professionalità. Migliorerei la gestione del pagamento con la carta, con il quale ho avuto dei problemi.
L’insoddisfatto: Non raccomando questo ristorante perché, a parità di cucina, ci sono posti in cui il servizio è migliore. Mi sono trovato a dover risolvere un problema con il pagamento. Il gestore è stato molto gentile, ma il problema era di comunicazione tra le nostre banche. Credo che i soldi spesi e l’attesa estenuante del rimborso mi trattengano di recarmici nuovamente o consigliarlo a un amico.
Lo Schietto: Premetto che sono stato in questo ristorante durante un sabato sera in cui c’era la Champions e, siccome lì trasmettono le partite, il locale all’orario tardo in cui sono arrivato era molto pieno. Purché i camerieri non si siano fatti prendere dal panico, sembravano un po’ in sofferenza. Ho ordinato degli gnocchi, molto semplici come tutta la carta proposta dalla cucina. Erano buoni, ma secondo me non così casalinghi come viene promesso dalla stessa. Questo forse è un mio problema, ma sono molto ottimista nel pensare che nel 2020 tutti i locali siano pronti a gestire gli eventuali problemi con le carte di credito. Ho dovuto pagare il conto due volte e, purtroppo, l’istituto bancario al quale si affida il gentilissimo gestore non ha un call center prontamente risolutivo.

Critica Costruttiva = Utile


Dettagli – Menziona diversi elementi con descrizioni specifiche ed oneste. Questo vuol dire che non ci devono essere solo elementi positivi o negativi (a meno che assegniamo il minimo o il massimo delle stelle). Comunque, per lodare o lamentarsi è sempre meglio contattare direttamente l’azienda.Aggiorna la tua recensione se ci vai di nuovo, senza creare una nuova recensione

Educazione – non inserire dati sensibili o personali di altri, è un reato. Usa Toni civili ed amichevoli. Rileggi sempre cosa scrivi e controlla se il nome e i dati dell’azienda sono giusti. Molte recensioni sembrano ignoranti solo perché abbiamo fatto errori di sintassi e ortografia, non è richiesto scrivere un poema ma in italiano.

❤ Miss Raincoat

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Dreaming Norway.

Settimana scorsa Y. ha compiuto 30 anni. Evento che mi ha fatto sentire sia vecchia sia giovane. Giovane perché mi mancano ancora un po’ di inverni per arrivare a cambiare la cifra delle decine, per così dire; vecchia perché ci conosciamo da una buona pinta di tempo…

Y., in effetti, l’ho conosciuto in Lombardia nel 2009. Una di quelle storie d’amore bruciate/nascoste in partenza dato che una volta sono fidanzata io e una volta è fidanzato lui, etc… E, quando, finalmente, il nostro oroscopo è favorevole, me lo ritrovo con lo zaino in spalla in partenza per la Norvegia. Allora, i suoi biondi riccioli ribelli (sembra un’immagine idilliaca, però lui è veramente la versione umana di Erooooos, l’amico di Pollon) erano animati dall’attivismo di Green Peace. Oggi, quasi 10 anni dopo, Y. vive a Bergen insieme ad una bimba con i suoi stessi capelli; la madre ora sta in California a studiare i fondali marini insieme al suo nuovo compagno surfista (non si sa se lo è, ma dalle foto acciuffate sui social si potrebbe desumere…). Quanto alla nostra storia d’amore mai nata ci si ride su solo a pensarci, anche se il fatto di essere attualmente due guide turistiche con coordinate geografiche diverse ci sta comunque continuando a tenere fraternamente legati. 

Ai fini di questo blog, ora vi riporterò quello che Y. Mi ha insegnato sulla Norvegia, terra che lui ama-odia e che definisce “la Sardegna senza Mediterraneo” (ah, dimenticavo di dire che Y. È pure una guida subacquea e che, quando l’ho conosciuto io, era reduce da un tirocinio alla Maddalena). E con questo, probabilmente, Y. Intende dire che la Norvegia, è la più selvaggia tra le nazioni scandinave. Ai posteri l’ardua sentenza.

  • Punto Zero: Partire al Momento Giusto – i mesi da evitare sono ottobre e novembre perché nevica/ghiaccia al nord e piove al sud e alcune strade sono chiuse al traffico;  la stagione turistica vera e propria scade a fine agosto, sempre se il meteo lo permette. Periodi ottimali *** a) Fiordi giugno-luglio b) Sole di Mezzanotte maggio-giugno-luglio c) Aurora Boreale dicembre-gennaio-febbraio (che, del resto si può vedere anche in altri Paesi “nordici” e che, “funziona come te, Patty, si manifesta quando e se lo vuole e, ovviamente, nei posti più reconditi con ottime condizioni di cielo terso” cit.)
  • Punto Primo: Partire con lo Stretto Necessario ma senza Dimenticarselo – abbigliamento/equipaggiamento invernale sempre e comunque, occhiali da sole polarizzati, crema solare in base al fototipo senza fare i braccini corti e il Marius (il maglione tipico di lana con disegni geometrici “natalizi”) che fa sempre fico.
  • Punto Secondo: la Crociera sui Fiordi non è solo Moda, ma è anche la maniera più smart di approcciarsi alla Norvegia – Con la Kel 12 (il tour operator per il quale lavora Y.)  un giro andata e ritorno partendo da Bergen costa 1500 € ca. per 15 giorni. In alternativa, si può pensare a un fai-da-te prenotando gli alberghi tramite una OLTA (tipo Booking.com) e le tratte di mare su hurtigruten.com; per volare da Milano a Bergen bisogna fare lo scalo ad Amsterdam (ca. 200 € a/r, controlla qui)

Le tappe imperdibili sono : Bergen – Kirkenes – il Trollfjord – le Isole Lofoten – Capo Nord + le Isole Svalbard che hanno un costo considerevole

  • Punto Terzo: Svanvik è Per i Veri Uomini, [non quelli che piacciono a te, Patty] – nel freeeedddissimo entroterra, a 40 km da Kirkenes, c’è Svanvik. Tramite Birkhusky si può prenotare un viaggio-avventura non solo per andare a caccia dell’Aurora Boreale, ma anche concedendosi di concepire un bebé [sic.] in casette tra i boschi in stile airbnb, andare in slitta con gli husky e altre esperienze tipiche di vita vissuta. Per i meno impavidi, il Trono di Spade sulla PayTv dell’ albergo comodi a Bergen.
  • Punto Ultimo: Non ci si innamora in Norvegia Gli uomini italiani sono sempre i migliori e i vichinghi sono, comunque, più rari dei troll.

***Grazie mon petit chou!!!***

❤ Miss Raincoat ft. il Vichingo Giargianese