Edward Angelo Goodall è un paesaggista dei Primi del Novecento, membro di una famiglia di artisti. È uno dei pittori di Epoca Vittoriana tra i meno conosciuti, anche se ha avuto successo già in vita, probabilmente per via del fatto che i suoi famigliari erano già “nel ramo” (specialmente, il padre ed il fratello Fred).
I suoi paesaggi, però, raccontano la Storia dell’Inghilterra, come la conquista britannica della Guyana e la Guerra in Crimea. Potremmo maccheronicamente paragonarlo ai fotografi di National Geographics, in quanto, tramite i suoi racconti di viaggio illustrati, è un narratore di luoghi.
Nel 1856 Goodall si vota esclusivamente all’acquerello, che diventerà il suo marchio di fabbrica. Il suo primo viaggio di lavoro fu in Egitto per dipingere l’antica Menfi; lì, come un fotografo contemporaneo che fa di tutto per accaparrarsi lo scatto migliore, rischia di annegare per recuperare lo schizzo di una sua “istantanea” che era finito nel Nilo. E, grazie al suo coraggio, il giorno dopo ricevette numerose proposte di matrimonio!!! Nello stesso periodo, la Regina Vittoria lo ingaggiò per dipingere gli scorci che si potevano godere dalle finestre di Buckingham Palace. Altri viaggi-pittorici riguardarono la Francia, l’Italia, la Spagna, il Portogallo ed il Marocco. Grazie a Goodall abbiamo delle cartoline dipinte molto suggestive dall’Europa della Belle Époque.
Goodall ritornò ben 15 volte a Venezia, la sua città preferita da dipingere (in barba a me che aspetto quello giusto per andarci per missioni non lavorative!!!). Il suo stile, che unisce la minuzia descrittiva alla tipica consistenza “diluita” degli acquerelli, per me è perfetto per descrivere una città galleggiante e romantica come la Serenissima.
Questo è il simbolo più famoso e rappresentativo di Venezia, città che non ha eguali al Mondo (No, Bruges – che è magica – non ha niente a che vedere, parola di guida!!!). Il ponte serviva per collegare Palazzo Ducale alle Prigioni (tra le più umide dei tempi) ed era un passaggio ovviamente obbligato per i rei che dovevano essere giudicati. Il nome, in effetti, deriva dai sospiri che i carcerati regalavano all’ultima vista (e che vista!) del mondo al di fuori delle carceri. Goodall riprende il Ponte dei Sospiri dal Ponte della Canonica, mettendo in sfondo anche il Ponte della Paglia e Piazza San Marco. Oggi questo dipinto fa parte di una collezione privata ed è databile ca. 1900.
A Venezia ci siamo già stati davvero in questo post.
Auguri a B. , il mio Kiwi Baffuto che mi ha reso una fata-madrina!
❤ Miss Raincoat