“Speed of Sound” dei Coldplay

Strano che non avessi ancora rotto le scatoline con i Coldplay anche qui tra gli Amici degli Unicorni!

Comunque, non ho mai nascosto il mio amore viscerale per i Coldplay e per Guy (che, attenzione non è il cantante Chris – che si è pure dichiarato bulimico del sesso – ma il bassista – che si è dichiarato solo fidanzato con una modella danese). 

Ed è un amore nato in viaggio. Ho iniziato ad ascoltarli durante una sera d’estate, mentre stavo risalendo dal mare in auto la strada tra gli uliveti verso il paese di mio papà. Scenario: il tramonto arancione, la salsedine sulla pelle, la scottatura sopra le lentiggini e   i miei 15 anni. Più di dieci anni fa, in radio passava questa canzone nuova di pacca. Gli haters del CP ci chiedono sempre “Come si chiama quello che ti ha mollato quando hai iniziato ad ascoltare i Coldplay [collplèi]?”, però io in quei giorni avevo collezionato un invito ad uscire dal tipo che mi piaceva. E da quel giorno, senza mai pensare a dei bisturi per tagliarmi le vene, loro sono stati i musicanti della colonna sonora della mia vita. **E, tra le cose, Chris ha dichiarato anche che i Coldplay si ispirano agli A-Ha, il gruppo scandinavo di “Take On Me”, il successone degli Anni Ottanta, e al loro romanticismo 😛 

Il testo di Speed of Sound parla di boh. Ho sempre pensato che anche Chris, scrivendo, si ispirasse agli unicorni. Credo che parli del fatto che non ti puoi fasciare la testa prima di spaccartela, prima devi scoprire che cosa vuoi fare e farla. E mi piace un sacco il verso: “some things you have to believe/ other puzzles are puzzling me”. Come se tutta la mia vita si stesse muovendo al ritmo di una canzone che conosco ma non so di conoscere. E che, nonostante tutto, è una melodia scritta solo per me. 

Quello che rende riconoscibile il pezzo è sicuramente il riff  di pianoforte citato da “Running Up That Hill” di Kate Bush (in pratica, perché mentre Apple nasceva il babbo Chris si stava ascoltando la Bush in loop); inoltre, la canzone è pure un ricordo a “Clocks” dell’album precedente, almeno come sound. Il bassista Guy, infatti, spiegò che non c’era nulla di vergognoso nell’ammettere che la canzone era un’ispirazione molto devota. Questo è anche il motivo per cui la canzone appare raramente nelle scalette dei concerti: Chris non è ancora molto convinto del risultato. E in effetti, per quanto sia stata un successone, ogni volta che l’ascolto mi sembra sempre più una canzone non-finita o che, comunque, continua a costruirsi in crescendo senza mai arrivare a una fine. **quest’ultima cosa che ho scritto non l’ho capita nemmeno io, neh**

Speed of Sound è l’inizio o la fine dei Coldplay. Nel senso che li avevamo conosciuti con In My Place e tanti fans hanno smesso di considerarli ascoltabili dopo questa. Però poi hanno cambiato rotta con Charlie Brown. E l’hanno cambiata ancora con Up&Up. [solo per citarne alcune].  Forse, per evitare di copiarsi ancora. Infondo, hanno cambiato mogli, ma la formazione è sempre quella da anni e, in qualche modo, dovevano evitare di uccidersi fra di loro. Oppure per continuare a vendere e vivere di musica. Chissà…

❤ Miss Raincoat°in love with Guy Berryman°

**Risentiamola, dai!!!**

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“Hoppipolla” dei Sigur Ros

Oggi inauguriamo questa sezione della categoria #arte, la quale andrà ad affiancare le mie full immersions nei dipinti, che più che “critiche” sembrano immersioni in acquari pieni di barracuda. Siccome questo blog è nato, sostanzialmente, come note a piè di pagina di mie follie e miscellanee, ho deciso che è il momento di palesare anche che cosa desta il mio interesse quando non ascolto niente se non quello che esce dagli auricolari. Ovviamente, non posso dimenticare di ringraziare il mio Babbo per non aver mai fatto mancare la musica in casa!!! (perché non si vive di solo pane, han detto)

Volevo, quindi, tagliare il nastro con la mia canzone preferita. La canzone preferita di una persona è un po’ come qualcosa di sacro, che si può ascoltare nei momenti migliori o peggiori per ristabilire gli equilibri. 

Questa canzone, per me, è “Hoppipolla dei Sigur Ros.

Raccontare che genere suona questa band islandese (non immaginatevi i soliti vichinghi metallari, neh) è molto difficile perché sì, fanno rock con una formazione “tradizionale” (chitarra-basso-batteria),  ma attingendo pure dall’elettronica e, per così dire, dalla musica classica/d’orchestra (specie nelle atmosfere date dagli strumenti ad arco e a fiato).

Il nome del gruppo coincide con il nome di battesimo della sorellina di Jonsi, il frontman, nata il 28 dicembre 1993, pochi giorni prima che i Sigur Ros iniziassero la loro avventura (in italiano è simile a Rosa Vittoria). Jonsi, che oltre a prestare la sua voce suona anche la chitarra (adoperando molte volte l’archetto del violino), è affiancato da Orri alla batteria e da Georg al basso.La particolarità dei pezzi dei Sigur Ros è il Volenska (in inglese Hopelandic), ossia una lingua completamente inventata da Jonsi per rendere le sillabe delle parole parte stessa della melodia (succedeva anche nella musica gregoriana, in un certo senso!!!).

“Hoppipolla” (che dura circa 4 minuti) fa parte dell’attesissimo album del 2005, intitolato “Takk” (vuol dire Grazie) che ha delle sonorità più rock e meno malinconiche rispetto ai lavori precedenti (e anche tracce più brevi, rispetto alla media di quasi 10 minuti l’una). Il testo di questa canzone, il cui titolo significa “Saltando nelle Pozzanghere”, è principalmente in islandese con solo l’ultima strofa in Volenska. (Og ég fæ blóðnasir/Og ég stend alltaf upp). Il messaggio del testo è di vivere divertendosi con la stessa spensieratezza e l’innocenza dei bambini.

Traduzione di “Hoppipolla”

Sorridendo
girando su se stessi
tenendosi per mano
il mondo intero in una macchia
ma tu ci sei stabile

Bagnato
completamente inzuppato
senza stivali di gomma
correndo in noi stessi
vogliamo uscire da una conchiglia

Vento
e il profumo dei tuoi capelli
lo annuso più veloce che posso
col mio naso

Saltando nelle pozzanghere
completamente inzuppato
bagnato
senza stivali

E mi viene sangue dal naso
ma io sono sempre preparato

Sigur Rós – Hoppípolla (Video Ufficiale)

Sigur Ros – Hoppipolla (Versione Live da Heima) che oltre per l’esibizione wow dall’inizio alla fine (specie il finale strumentale) è da guardare perché ti fa dire “Ma perché sono ancora qui!?Let’s move to Iceland!!!” ** Heima è un documentario che la band ha girato durante il tour islandese dell’estate 2006.

❤ Miss Raincoat