Speciale Sanremo 2023

🤩 Le Muse

Per gli Antichi Greci le Muse erano delle sorelle Custodi delle Arti e della Cultura, le quali, grazie al loro canto (durante i banchetti degli Dei), permettevano agli avvenimenti più importanti di non essere dimenticati. Il loro protettore era il dio Apollo. L’unica categoria umana che poteva beneficiare della loro musica era quella degli artisti che ne beneficiavano in ispirazione. Queste sorelle erano: ✒ Calliope (Epica), 📃Clio (Storia), 🎵Euterpe (Lirica, quindi le Canzoni), ♥ Erato (Poesia Amorosa), 🗡Melpomene (Tragedia), ⛪Polimnia (Inni Religiosi o Discorsi in generale) , 🥸 Talia (Commedia), 💃 Tersicore (Danza) e 🌍 Urania (Astronomia)

🎧 La Playlist degli Unicorni

“Alba” di Ultimo → “Impressione (Levar del Sole)” di Claude Monet

Impressionismo 48×63 cm – 1872 – Marmottan Monet di Parigi

“Tango” di Tananai → “Il Maggiordomo Cantante” di Jack Vettriano

Contemporanea – 75×60 cm – 1992 – collezione privata

“Nel bene nel male” di Madame → “Minnie Cunningham” di Walter Sickert

Impressionismo – 76×64 cm – 1892 – Tate di Londra

“Parole dette male” di Giorgia → “Il tradimento delle immagini” di René Magritte

Illusionismo Onirico – 63×94 cm – 1929 – Los Angeles County Museum

“Supereroi” di Mr Rain → “Il Giuramento degli Orazi” di Jacques-Louis David

Neoclassicismo – 330×420 cm – 1784 – Louvre di Parigi

“Due” di Elodie “Le lacrime di Freyja” di Anne Marie Zieberman

Ne avevamo parlato qui

“Quando ti manca il fiato” di Gianluca Grignani → “S. Giuseppe col Bambino” di Guido Reni

Classicismo Seicentesco – 126×101 cm – Ermitage di San Pietroburgo

“Sali (Canto dell’Anima)” di Anna Oxa → “Aurora” di William-Adolphe Bouguereau

Ne avevamo parlato qui.

“Cenere” di Lazza → “Fin d’Arabesque” di Edgar Degas

Impressionismo – 65×36 cm – 1877 – Orsay di Parigi

“Duemilaminuti” di Mara Sattei → “La persistenza della memoria” Salvador Dalì

Surrealismo – 24×33 cm – 1931 – MOMA di New York

“Lasciami” dei Modà → “Sentiero a Louveciennes” di Alfred Sisley

Impressionismo – 38×46 cm – 1873 – Orsay di Parigi

“Furore” di Paola e Chiara → “Salomé” di Franz Von Stuck

Jugendstil – 114×92 cm – 1906 – Lenbachhaus di Monaco di Baviera

“Splash” di Colapesce e Dimartino → “Campo di Grano con Cipressi” di Vincent Van Gogh

Postimpressionismo – 72×91 cm – 1889 – National Gallery di Londra

“Terzo Cuore” di Leo Gassman→ “Famiglia di Saltimbanchi” di Pablo Picasso

Periodo Rosa – 213×229 cm – 1905 – National Gallery di Washington

“Un bel viaggio” degli Articolo 31 → “Love on the road” di Ron Hicks

Contemporanea -30×40 cm – 2011 – collezione privata

“Mare di Guai” di Ariete → “Un uomo e una donna davanti alla luna” di Caspar David Friedrich

Romanticismo – 35×44 cm – 1820 – Alte Nationalgalerie di Berlino

“Lettera 22” dei Cugini Di Campagna → “L’incendio alle Camere dei Lord e dei Comuni” di William Turner

Impressionismo – 92×123 cm – 1835 – Cleveland Museum of Art

“Vivo” di Levante → “Maddalena in Estasi” di Caravaggio

Barocco – 106×91 cm – 1606 – collezione privata

“Addio” dei Coma_Cose → “L’Addio” di Lionello Balestrieri

Futurismo – 73×60 cm – 1910 – Scuderie Viscontee di Pavia

“Se poi domani” di LDA → “Venere Rockeby” di Diego Velàsquez

Barocco – 122×175 cm – 1648 – National Gallery di Londra

“Made in Italy” di Rosa Chemical → “Uomo Vitruviano” di Leonardo Da Vinci

Rinascimento – 34×24 cm – 1490 – Gallerie dell’Accademia di Venezia

“Egoista” di Shari → “Medea” di Henri Klagmann

Arte Accademica – 121×82 cm – 1868 – Museo di Belle Arti di Nancy

“Mostro” di gIANMARIA → “Saturno che divora i suoi figli” di Francisco Goya

Romanticismo – 143×81 cm – 1823 – Prado di Madrid

“Non mi va” dei Colla Zio → “La Vestizione” di Edmund Blair Leighton

Arte Accademica – 182×108 cm – 1910 – colezione privata

“Cause Perse” di Sethu → “La Battaglia di San Romano” di Paolo Uccello

Rinascimento – 180×316 cm – 1438 -National Gallery di Londra

“Stupido” di Will → “La Morte di Marat” di Jaques-Louis David

Neoclassicismo – 162×128 cm – 1793 – Museo Reale di Bruxelles

“Polvere” di Olly → “Early Spring in Central Park” di Paul Cornoyer

Impressionismo – 50×60 cm – 1899 – collezione privata

La Canzone Vincitrice

“Due Vite” di Marco Mengoni ➤ Robert Edward Hughes “Danza delle fate la notte del solstizio”

(titolo originale: “Midsummer Eve”) – 1908 – Birmingham Museum

Hughes risente particolarmente dell’influenza dei Preraffaelliti e in particolare di John Everett Millais, che determina anche una grande presenza di fiori nei suoi dipinti. L’artista si è inoltre occupato, come la Confraternita di vari soggetti presi dal repertorio di William Shakespeare, in questo caso è Sogno di Una Notte di Mezza Estate, ossia la rappresentazione di Titania, la Regina delle Fate. Hughes amava molto le storie d’amore incrociate, doppie, le due vite che canta Marco e che sono ben rappresentate dall’atmosfera magica di questo dipinto.

Miss Raincoat

*** per la descrizione delle altre opere seguite il blog nei prossimi mesi 🙂 (perdonate la mancanza – le opere erano troppe per un solo post e anche Sanremo ha una durata estrema – ma continuate a cercare Mr. Raincoat e le scoprirete prestissimo!)

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“Alla Porta del Castello” di Ferdinand Knab

Oggi andremo a conoscere un pittore di un’area geografica che mi piace molto, la Romantische Strasse, in Alta Baviera (top all’inizio dell’autunno in moto on the road). Lui è Ferdinand Knab (Würzburg, 1834 – Monaco di Baviera, 1902), insegnante di architettura e pittore di paesaggi “architettonici”.

1881 – olio su tela – 34 x 25,5 cm – collezione pvt

Quando viene dipinta questa tela gli artisti, specie quelli mitteleuropei, considerano ancora il Grand Tour (percorso esplorativo in Europa, un interrail ante litteram) un momento importante per la loro crescita personale e professionale. Una delle tappe fondamentali di questo viaggio era l’Italia. Knab rimane impressionato dalla bellezza di Roma e di Taormina, delle quali conserverà ricordi e impressioni per tutta la sua carriera. Di fatto, i soggetti delle sue opere mischiano sapientemente architetture note ad architetture oniriche.

Qualche volta, i paesaggi nell’arte possono sembrarci sterili, come delle fotografie instagrammabili. Nei paesaggi di Knab, invece, aleggia un’atmosfera poetica data dalla monumentalità, dal gusto per l’antico, colorata di tramonti lividi. L’ora del tramonto, per il pittore, è un momento incerto e volatile.

La tematica sentimentale che nasconde questo paesaggio incolto è molto sottile. Siamo nel clima del simbolismo tedesco, che ci ha fatto ben conoscere un collega contemporaneo di Knab, ossia lo svizzero Arnold Böcklin.

Non è solo il tramonto a parlarci del tempo che va e non si sa dove, parimenti la colomba in volo. Il cancello è un elemento di transizione; la pozzanghera è un elemento ambivalente, è la riconnessione tra cielo e terra, la rinascita, ma, al contempo riflette qualcosa di effimero, come un sogno.

Inoltre, non dobbiamo sottovalutare il suonatore di lira a coronamento dell’inferriata. Io l’ho identificato con Orfeo, l’artista che incarna tutti i valori dell’Arte. Orfeo ama incondizionatamente solo Euridice (ninfa di boschi e degli alberi, che ritroviamo in questo paesaggio dipinto), anche se lei è morta. Orfeo riesce a fare in modo di portarla via dagli Inferi, a patto di guardarla solo una volta tornato nel Mondo dei Vivi. Purtroppo si distrae e si volta troppo presto. Euridice sparisce in una nuvola d’aria e lui, si ammutolisce e respinge l’amore per sempre (ma ovviamente non il sesso, non preoccupatevi).

Quella di Ferdinand Knab è una riflessione dolente. Lui pensa alla malinconia, il dramma della vita che ti porta ad avere sentimenti anche se, da essere umano, sei destinato a morire. Anche i sentimenti, essendo umani, sembrano eterni, ma non lo sono in essere.

Sempre riferendomi al mito di Orfeo, l’opera parla, più precisamente, dell’Arte. Cosa deve avere un’opera d’arte per rimanere immortale e per sopravvivere alla morte dell’Artista? Orfeo era il creatore di quella bellezza capace d’incantare anche i demoni; Euridice era l’anima spirituale, l’ispirazione vera e autentica della Bellezza. Cosa succede a Orfeo? Diventa banale, si volta troppo presto e la sua Arte diventa un pugno di mosche…

Miss Raincoat

Gustav Mahler

“La tradizione è la custodia del fuoco, non l’adorazione delle ceneri”