L’uomo della mia vita ha il fisico di un cantante portoricano e l’aplomb di Alberto Angela. Questa è l’introduzione intelligente per questo post faceto che, però, parla del Cavallo di Troia.
Grazie o non grazie alla mia Professoressa di Latino del Liceo, mi sono appassionata del libro con il quale Schliemann ha reso pubblici i suoi scavi nell’antica Troia. Schliemann, come me, era affascinato dalle vicende omeriche. Infatti, seguì pari passo l‘Iliade per compiere i suoi scavi, del tutto dilettantistici, a Smirne/Troia sulla collina di Hissarlik, odierna Turchia – e già Anatolia. Lì Calvert aveva già o condotto uno scavo, interrotto per mancanza di fondi. Schliemann, che era un imprenditore arricchito e poteva permettersi di realizzare il suo sogno, scavò talmente in profondità da credere che Troia fosse da collocarsi in uno strato ben più sotterraneo rispetto al vero e proprio. Comunque, è già una bella storia d’amore questa.
In questi giorni, come variazione sul tema, scopro che Virgilio ha sbagliato Cavallo di Troia – cioé anche lui faceva le versioni a caso o copiandole dal web/prezioso vocabolario Campanini Carboni, come me . Mi è caduto un mito, siccome, sempre grazie alla Professoressa citata sopra, ho dovuto imparare a recitare l‘Eneide in metrica classica!!!…“Árma virúmque canó, Troiaé qui prímus ab óris”… Come dimenticarlo?
Difatti, l”archeologo navale Francesco Tiboni, che dall’Italia si è trasferito giustamente a Marsiglia , ci ha fatto sapere che il Cavallo di Troia è una nave.
Pare che i testi in traduzione latina dei Poemi Omerici, ai quali si ispirò anche il nostro Virgy per l’Eneide (che è una sorta di spin-off dell’Iliade) scambiarono un hippos (cavallo in greco) per un Hippos (un tipo di nave fenicia, che ha preso il nome da un maestro d’ascia e che presentava una polena in forma di testa equina **cfr. fregio in copertina). Come scambiare una escort per una Ford Escort.
I dubbi non sono nati solo al dott. Tiboni, ma anche al geografo Pausania nel II sec. d.C., il quale disse che, se non si voleva proprio insultare le facoltà cerebrali dei Troiani, allora non si poteva pensare che gli Achei avessero abbattuto le mura con un cavallo di legno. Quindi anche ‘sto Tiboni un Capitan Ovvio, a conti fatti, perché in questi millenni abbiamo solo voluto credere a una leggenda, come a Babbo Natale o al Principe Azzurro. Con tutto il rispetto per il graaaaaaaaaaaaaande lavoro che fanno gli archeologi per permettere a noi Guide di favellare (Infatti ho messo sotto il link all’articolo che lo stimato dottor Tiboni ha pubblicato volendoci rendere partecipi ai suoi studi!)
Abbiamo conservato una leggenda bellissima, tra l’altro. C’è Ulisse che, intelligente (ma str**, specie con Calypso) com’è, profana il tempio di Atena e poi fa finta di mandare un dono ai Troiani per placare la sua ira da zitellona -appunto il Cavallo- e per rendere pubblico il ritiro dalla Guerra degli Achei. Il Cavallo è stato costruito talmente grande che i Troiani, per portarlo al Palazzo, devono abbattere le loro stesse mura, notoriamente inespugnabili. Calata la notte, dal ventre del cavallo escono i più valorosi guerrieri achei che condannarono a morte Troia.
Se si considera il cavallo una nave, la vicenda diventa soltanto meno fantasiosa. Dacché l’Hippos era una nave utilizzata per trasportare denaro, pietre preziose e altri articoli di lusso. Facile che i Troiani si siano lasciati ingolosire da un Corriere di Zalando aggratisss, no?
Però, voglio dire, si sta pure parlando di una Guerra che, stando a quanto ci hanno detto, è nata da un casus belli neanche tanto acuto di corna!!! Un giorno scopriremo che Elena non era che una “fiaccola scintillante“, così come da etimologia, e sai che altri scenari…
**Per scrivere questo post non è stato maltrattato nessun docente di Latino**
❤ Miss Raincoat
E poi, a proposito di bufale, negli Anni Settanta si credeva che la ricetta segreta della Coca Cola + un’aspirina (…che nemmeno l’emicrania fa passar…) avesse dei poteri magici e spermicidi. Ma siamo sopravvissuti lo stesso. Un caro saluto a tutti voi nati a cavallo (appunto!) degli anni Settanta/Ottanta!
Qui il serio articolo di Tiboni