Lo stemma è un emblema civico che gode di tutela giuridica dagli Anni Trenta. Come idea, è nato durante le Crociate, come un gonfalone per distinguere le diverse famiglie nobili impegnate nelle guerre in nome del Cristianesimo. La regola base è che lo stemma civico debba essere semplice e riconoscibile.
Colorina fu uno dei primi Comuni della Provincia di Sondrio ad avere uno stemma official approvato e regolato dagli Uffici di Roma (Presidente della Repubblica: Leone; Primo Ministro: Andreotti) in data 22 maggio 1973 dalla Giunta di Ettore Zamboni. Per essere approvati, gli stemmi devono essere presentati con il “disegno” e con una descrizione storica e geografica per giustificarne la fattezza.

SCUDO – è quella forma rettangolare che sembra un baloon dei fumetti, che in gergo si chiama “scudo sannitico moderno”. Non si può scegliere, è obbligatorio che sia così il contenitore dei simboli dello stemma civico.
COLORI – Se ne possono scegliere al massimo sette. Colorina ha il blu (fedeltà, in questo caso è un antico legame con il Sacro Romano Impero) e il verde (abbondanza di pascoli e attività agraria fiorente).
QUARTIER FRANCO – è quel quadratino in alto a sinistra, di solito contiene particolari titoli. Ci troviamo la corona del Sacro Romano Impero (Carlo Magno dona il territorio della Valtellina, inclusa Colorina, all’abbazia di Saint Denis il 14 marzo 775).
INSEGNE – è l’aggiunta di simboli quali piante, fiori, animali, persone, oggetti… Nel nostro caso abbiamo un abete (boschi di conifere) e una vacca pascolante (l’allevamento è un’ attività molto redditizia per il Comune).
CAPI – sono le corone messe sotto e sopra allo scudo. La corona sopra è sempre a forma di mura e ci va a spiegare di che tipo di ente territoriale si tratta, in questo caso è un Comune. La corona sotto ci va a dire che l’ente territoriale si trova in Italia (quercia, alloro e tricolore).

A me, personalmente, è sempre sembrato piuttosto eccentrico ma in senso positivo – eppure, mai come quello di Strangolagalli (FR) 🙂
❤ Miss Raincoat