“Ecce Ancilla Domini!” di Dante Gabriel Rossetti

L’Annunciazione che ci presenta Dante Gabriel Rossetti, il fondatore della Confraternita dei Preraffaelliti, avrebbe dovuto fare parte di un dittico, in abbinamento con una Dormitio Virginis (rappresentazione della morte della Madonna). Il titolo cita fedelmente le parole dell’Arcangelo Gabriele, che designano la sottomissione (ancilla = serva) di Maria alla volontà di Dio, ossia il concepimento di Gesù.

Eppure, ci troviamo davanti a una scelta iconografica rivoluzionaria. Innanzitutto, la Madonna non è imperturbabile o saggiamente immersa nelle letture sacre, bensì è spaventata, poiché è stata colta di sorpresa durante il sonno. Inoltre, la scena è talmente realistica nei colori, negli atteggiamenti e nei modelli (sono il fratello e la sorella del pittore), da risultare davvero poco “santa”.

I colori per i quali Rossetti opta non sono casuali: il bianco della purezza è il colore dominante; la veste di Maria, straordinariamente, è bianca, sebbene abbia dei riflessi dorati da regina coeli; il rosso del sangue di Cristo e il blu dell’Immacolata Concezione, tuttavia, sono i colori dei tendaggi.

Comunque, l’artista conosce bene i maestri del passato, anche se, da buon preraffaellita, va a scovare le sue fonti in un Primo Rinascimento, in questo caso ne “L’Annunciazione di Cestello” di S. Botticelli e ne “L’Annunciazione di San Giovanni Valdarno” del Beato Angelico.

Quello che stupisce in questa Madonna è, sicuramente, il rosso delle labbra e la chioma fulva è fluente, una caratterizzazione sensuale accostata anche al sentimento (lo sbigottimento negli occhi e nella postura). In tutti i dipinti preraffaelliti, la donna ha questo fascino perverso (ovviamente, su una Santa ha una valenza amplificata).

Del resto, collochiamo l’opera in Epoca Vittoriana, in cui le donne vivevano castigate in una vita Casa & Chiesa; per i Preraffaelliti, invece, la purezza era la componente sessuale, naturale e spontanea dell’Amore. Ecco il perché dei capelli rossi: sin dal Medioevo era l’attributo delle donne barbare e nordiche, così diverse dalle “giuste” mogli mediterranee. Così, la donna-simbolo dei preraffaelliti diventa una Beatrice senza sublimazione e che porta in grembo sia la vita sia il peccato.

Non dimentichiamo che Dante Gabriel Rossetti ebbe una storia d’amore travagliata con Lizzie, sua modella, la quale si avvelenò per porre fine allo strazio che le causava tutta quella passione tormentata.

Ecce Ancilla Domini! D.G. Rossetti
73×42 cm – olio su tela – Tate Gallery di Londra (1849)

Miss Raincoat

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