(Sir) John Everett Millais

Nome Sir John Everett Millais per gli amici Millais (si legge Milay, all’inglese) oppure Everett – uno dei suoi amici storici era il collega Dante Gabriel Rossetti sui socials @je.millais
Nato a Southapton (Inghilterra – GB)
Data nascita/morte 8 giugno 1829 – morto a 67 anni. Nel 1885 fu nominato baronetto dalla Regina per il suo impegno alla Royal Academy, della quale divenne anche Presidente pochi mesi prima di morire per un tumore alla gola. Il suo unico desiderio era che la Regina riabilitasse la morale di sua moglie, sposata in circostanze scandalose. Cosa che successe, anche se la sua Effie morì meno di un anno dopo di lui.
Segno Zodiacale Gemelli
Classe Sociale Proveniva da una ricca famiglia dell’isola britannica del Jersey. Nutriva un amore incommensurabile per il luogo della sua fanciullezza e ne rimarcò sempre la diversità indipendente rispetto all’Inghilterra. Fu sua mamma a portare la famiglia a Londra, per permettere ai figli di continuare gli studi artistici. La donna, molto acculturata, aveva un carattere molto energico e il pittore sapeva di dovere gran parte della sua carriera a lei. Fu il più giovane pittore ammesso a soli undici anni alla Royal Academy.
Stato Civile Il critico più magnanime con i Preraffaelliti fu John Ruskin, il qualke permise alla moglie Effie Gray di posare per l’amico Millais, anche se poi i due si innamorarono. Siccome il matrimonio con Ruskin non era stato consumato (pare che a Ruskin ripugnassero certi particolari della fisicità femminile come il ciclo mestruale o i peli del pube), ottennero l’annullamento e si sposarono (dopo il matrimonio lei non fu più la sua modella, per rispetto – modella era un po’ il sinonimo di “donna di tutti i pittori” ai tempi). Il matrimonio fece decidere a Millais di lasciare la Confraternita dei Preraffaelliti nel 1856. Inoltre, l’unione fu uno scandalo molto chiacchierato e romanzato. Ruskin cominciò ovviamente a dire in giro che il rivale in amore si fosse venduto all’arte commerciale. Un po’ come quando Fedez si è innamorato di Chiara… Chiaramente Millais pensò anche al fatto che volesse essere certo di avere i soldi per mantenersi e mantenere la sua famiglia. Insomma, artista impegnato ma il con sale in zucca.

Periodo Artistico Fu uno dei fondatori della Confraternita dei Preraffaelliti.Nasce come un distacco dai dettami della Royal Academy e propone un ritorno all’arte prima di Raffaello con temi fortemente medievali ma fortemente connotati dall’erotismo delle donne con i capelli rossi, barbare. Praticamente, è la risposta inglese alle varie esperienze di avversione entusiastica di tutti i giovani artisti d’Europa che amavano essere avversi ai critici. Per Millas la Confraternita significa riportare la religiosità spirituale nell’Arte in chiave di denuncia sociale (Cristo rappresentato povero, per esempio).
Tecnica e Stile Dei suoi studi alla Royal Academy conserva il piglio estetico, l’attenzione al disegno, all’anatomia dei numerosi dettagli, spesso anche fin troppo perfetti per non sembrare idealizzati. Nei i colori riprende Vélasquez con i segni delle pennellate visibili e con i colori vividi, pieni. Si può dire che il suo stile sia sia drammatico, sia armonico e brillante.
Temi Si trasferisce in campagna per studiare con precisione le specie vegetali del Tamigi, che abbina sempre a una precisa iconografia simbolica, come accadeva nel Medioevo. Trovando l’amore, abbandona i temi politici e vira sul sentimentale, ossia sui ricordi dell’infanzia, sui ritratti e sulla Storia dell’Inghilterra. Inoltre, illustra numerosi classici inglesi e le parabole prese dal Vangelo. Millais è stato uno storyteller della malinconia e dello smarrimento.

* Canzone Assegnata “Bagno a Mezzanotte” di Elodie (2022)

Elenco delle Opere nel Video

(*in ordine cronologico e non di comparsa nel video)

Mariana

1851 – 60×49 cm – Tate Britain di Londra
Il dipinto celebra il poeta inglese Tennyson, divenuto Poeta Laureato nello stesso anno, rappresentando un passo dal suo poema ispirato dalla commedia “Come vi Piace” di Shakespeare. Parla di una donna che viene abbandonata prima del matrimonio dal fidanzato poichè ha perso la dote in un naufragio durante è venuto meno anche il fratello. Allora lei si chiude in casa, finché cinque anni dopo riesce ad ingannare l’amato per consumare il fidanzamento… Millais inserisce le foglie d’acero, simbolo di autunno e amore dolente. Ruskin riscattò l’onore critico di quest’opera.

(*) Ophelia

1852 – 76×112 cm – Tate Gallery di Londra
I critici descriveranno l’opera come un’ Ophelia tra le erbacce. I Preraffaelliti amavano rappresentare le opere di Shakespeare, in questo caso l’Amleto, in quanto piene di tragedia. La modella è Lizzie, futura moglie di Rossetti e figura chiave dell’arte preraffaellita (Lizzie fu per molto tempo modella ambita di questi ragazzacci). La ragazza non si oppone alle acque fangose, suo letto di morte. I fiori, rappresentati e studiati dal vero, sono tutti simbolici o perché citati da Shakespeare o perché simboli di morte e di infelicità.

L’Ordine di Scarcerazione

1853 – 103×74 cm – Tate Britain di Londra
La modella è Effie, è questa fu la tela galeotta. Un soldato giacobino viene scarcerato davanti alla moglie; tenendo il figlio in braccio, la moglie si perde nelle braccia del marito. Si ribalta la situazione morale: l’uomo piange e la donna, sebbene abbia gli occhi rossi, rimane ferma. Perciò, questa tela è molto preraffaellita in quanto irriverente e riverente davanti alla Dea Madre.

La Ragazza Cieca

1856 – 83×62 cm – Galleria d’Arte di Birmingham
Una bambina ammira il paesaggio, mentre sua sorella non lo può fare perché è cieca, anche se vede tutto tramite gli altri sensi. Le due si guadagnano da vivere con i concerti della ragazza invalida, tramite i soldi della pietà della gente. Il tema è l’irrimediabile morte imminente. Non si può vivere così: è una denuncia sociale!

L’Uomo dei Black Brunswickers

1860 – 104×68 cm – Lady Lever di Port Sunrise
L’uomo è un volontario di un noto reggimento contro Napoleone che sta per partire, che passò per un certo periodo sotto il controllo inglese, con poche azioni mirabili. Alcuni ne vedono una contrapposizione di idee politiche. Fu un tema che stuzzicò l’immaginazione di vari pittori di epoca Vittoriana, comunque. Il modello davvero morì come soldato qualche tempo dopo. Ma i due modelli non si incontrarono mai nella vita reale.

La Vigilia di S. Agnese

1863 – 154 x 117 cm – proprietà della Famiglia Reale Inglese
Rappresenta una scena molto intima presa dallo scrittore inglese Keats. La protagonista, Madeline, si sta svestendo per un marito, che dovrà essere portato da lei dalla forza sovrannaturale e divina. Il suo amato è il nemico giurato della sua famiglia, ma delle vecchie dame le hanno giurato che se seguirà i rituali appropriati il suo sogno sarà avverato da Santa Agnese. La modella è Effie.

Esther

1865 – 106×77 cm – Collezione privata
La tela, molto estetica, riporta un tema biblico dell’Antico Testamento. Esther, un’ eroina, si prepara ad entrare nella stanza del marito babilonese, anche se non è stata invitata e sa che potrebbe morire, ma vuole salvare il suo popolo. La veste una giacca gialla dell’alta uniforme dell’esercito inglese, al rovescio.

Vanessa

1868 – 113×91 cm – Sudley House di Liverpool
Rappresenta Vanessa, la corrispondente di Johnatan Swift (quello dei Viaggi di Gulliver) che si chiamava in realtà Esther. Non è un ritratto, ma la fantasia dell’artista su questo personaggio (si diceva non fosse bellissima e non ne esistono ritratti). Dipinge il momento in cui la ragazza capisce che la sua relazione è finita perché Johnatan ha sposato un’altra Esther, chiamata Stella, in segreto. Dopo poco Vanessa morì di tubercolosi.

Passaggio a Nord Ovest

1874 – 176×222 cm – Tate Britain di Londra
Un vecchio navigatore con sua figlia diventano la metafora del fallimento dell’Inghilterra nel Passaggio a Nord Ovest, nel Mar Glaciale Artico e tutt’oggi sinonimo di fallimento assicurato, morte, per via del freddo e della natura selvaggia. La moglie Effie convince l’avventuriero Trelawny (era figo per gli artisti di Londra avercelo come amico) a posare. Non fu soddisfatto e si lamentò lamenta perché Millais l’aveva dipinto un vecchio ubriaco. Poi lo perdonerà “perché Effie è scozzese e gli scozzesi sono idioti”.

Miss Raincoat

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Leonardo, gli ermellini e la Valtellina

Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico (Foglio 214, 1483-1518)

“…Valtolina, valle circondata d’alti e terribili monti, fa vini potenti e assai, e fa tanto bestiame che da’ paesani è concluso nascervi più latte che vino. Questa è la valle dove passa Adda, la quale prima corre più che per quaranta miglia per Lamagna. Questo fiume fa pescio témere, il quale vive d’argento, del quale se ne truova assai per la rena. In testa alla Valtolina è le montagne di Bormi, terribili piene sempre di neve; qui nasce ermellini. A Bormi sono i Bagni”

Nel dicembre 1493 Biancamaria Sforza, nipote di Ludovico Sforza detto il Moro, stava raggiungendo Massimiliano Asburgo a Innsbruck dopo il matrimonio per procura con a seguito un corteo del quale faceva parte anche Leonardo Da Vinci, pittore di corte…

1488 – olio su tavola – 50*40 cm – Cracovia

Nel 1488 il Moro aveva ottenuto, finalmente, il titolo di Cavaliere dell’Ordine dell’Ermellino dal Re di Napoli, grazie a una studiata rete di matrimoni con gli Aragona e per la posizione contro i Baroni in contrasto con la monarchia regnante. Il simbolo di questa congrega, ovviamente cattolicissima, era l’ermellino, metafora del “meglio morto che disonorato”, poiché l’ermellino, piuttosto che vedere la sua pelliccia macchiata di sangue, si lascia uccidere.

Ma chi sta coccolando il Moro?

Cecilia Gallerani. In greco antico la donnola viene chiamata “galé”, quindi è un nomignolo o abbreviazione del cognome della giovane amante di Ludovico. Cecilia indossa una collana di granati, simbolo di devozione e di fedeltà, ad un uomo dai capelli corvini, tiranno anche nella seduzione (anche se soffriva di asma).

In effetti, il Moro la salva da un destino infausto. Faceva parte di una nobile famiglia senese adottata da Milano ed era orfana di padre. Avrebbe dovuto o farsi suora o sposare un uomo vent’anni più vecchio di lei se il Moro, il quasi Duca, non l’avesse notata e non le avesse anche regalato un appartamento tutto per lei dove incontrarla senza preoccuparsi dei paparazzi.

Nel 1491 Ludovico si sposa con Beatrice D’Este, tra l’altro amica di Cecilia. Avrebbe preferito sposarsi con Isabella, la sorella-più-bella, ma Francesco Gonzaga aveva vinto il gioco delle coppie. Beatrice, inoltre, siccome anche molto giovane, lasciò passare dei mesi prima di onorare i suoi obblighi matrimoniali. Tant’è che il Moro sfogava le sue voglie altrove, con Cecilia, che rimase incinta. Cecilia venne allontanata dalla corte ma il Moro continuò ad occuparsi economicamente di lei, finché le non si sposerà con un conte. Il Moro divetò un marito modello? Forse solo un po’ più abile a non farsi sgamare… Beatrice partorirà vari eredi, ma morirà alla fine dell’ultima gravidanza, portata avanti in contemporanea con un’ennesima delle fedeli cagnoline del Duca.

Eppure, questo dipinto di Leonardo ha reso immortale una compagna illegittima, forse un amore vero in mezzo agli intrighi di corte. Tra le cose, l’animale nella composizione assomiglia più a un furetto che a un ermellino. Probabilmente, Leonardo prima di passare in Valtellina, così come non aveva mai sperimentato l’imponenza delle Alpi, non aveva nemmeno mai visto un ermellino da vicino. Parimenti, non sapeva che dalle nostre parti, è considerato un animaletto sfuggente, dispettoso e vendicativo. Di fatto, mi pare strano che un animale selvatico si sia prestato a stare fermo per essere dipinto… Leo avrà detto “Ohibò, bischero, fattelo garbare lo stesso!”

Miss Raincoat

883 “Il Grande Incubo”

La donna il sogno il grande incubo
Questa notte incontrerò
Mentre nel mondo tutti dormono
Forse anch’io mi sveglierò
Con la sveglia scarica ormai
E con mia madre che mi dice “Dai, come fai
Tutte le volte a non svegliarti mai”
E tutto questo finirà così, ma adesso sono qui