Vienna. La maggior parte della sua ispirazione la si deve a Gustav Klimt. Nonostante sia francese, classe 1957, l’atmosfera delle sue opere ricorda proprio la Secessione austriaca e il periodo aureo di questo pittore, durante il quale crea delle opere bidimesionali, preziose e impregnate di erotismo.

Colore. La sua palette di tonalità ricche, pastose e forti predilige il rosso e il e porpora (noi abbiamo scelto un dipinto blu perché ci piacciono le eccezioni) Gli sfondi dei ritratti, così sgargianti, sono in totale contrapposizione con le linee delicati dei volti muliebri. In effetti, i suoi studi in Costa Azzurra l’avranno aiutato nella suggestione cromatica della quale risentirono anche Picasso e Matisse.
Contrasti. Non solo cromatici ma anche dimensionali, tra ciò che è piatto e ciò che, tridimensionalmente, appare profondo. A questo risultato ci si arriva unendo la tecnica della pittura ad olio a quella del collage. Per quanto riguardano gli olii, li stende a più strati ottenendo uno spessore considerevole. Inoltre, vengono anche aggiunte foglie d’oro e argento, siccome sono considerati dei colori con i quali nessun’altro può competere. L’osservazione dell’opera diventa, quindi, un’esperienza nel cogliere dei dettagli che non sono ornamenti, ma contenuti.
Desiderio. Inteso come un sogno fatto totalmente di elementi fantastici e sciolti. In questo senso, si può dire che l’arte di questo pittore sia astratta e psichedelica. L’artista è astratto nella sua ricerca della sensualità, che traduce sulla tela con qualcosa di classico ed esotico al contempo. Le sue donne oniriche hanno occhi penetranti, sono dee imperatrici di un mondo incantato, un paradiso romantico dipinto in colori brillanti (il mondo che andrebbe riscattato per le donne; in questo modo, l’artista diventa eroe).
Memoria. Più è lontana, più è interessante, perché è difficile da far riemergere ed è distorta dal tempo della vita. Riappare in lampi di colore ed è nebulosa.
Monocromo. Burlet non utilizza mai più di un colore insieme. Ho scelto un dipinto tutto blu. Quel blu che si mischia al rosso per ottenere il porpora, come se la donna di questo ritratto mostrasse la sua parte sottopelle, oltremare, oltre ai suoi stessi confini. Se una nave perde un membro dell’equipaggio all’arrivo al porto sventola il blu, l’espressione inglese “to feel blue”, vuol dire “sentirsi profondamente tristi”. Il freddo del blu è l’opposto del calore del rosso. In rosso, il pittore dipinge un’Arianna innamorata e abbandonata a tradimento da Teseo; mi piace pensare che in blu, il pittore abbia dipinto il lieto fine di Arianna come sposa di Bacco e il dono di nozze: un diadema che lanciato in cielo diventa la Corona Boreale, una piccola costellazione tipica del cielo in Primavera. Questa nuova Arianna porta il cielo in testa e viene fuori dal blu (“out of the blue” = “inaspettato”). Bacco non voleva più vederla piangere e, se l’Arianna di questo dipinto si voltasse, sorriderebbe.


❤ Miss Raincoat
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