Birra Cruda e Birra Non Filtrata
“Cruda” sta a definire un tipo di birra non pastorizzata e priva di conservanti, perciò scade prima ma è più genuina, tipo la verdura appena colta nell’orto di zia Assuntina.
La pastorizzazione è un trattamento termico, durante il quale la preparazione che porta al prodotto finale viene portata a una temperatura di 60°C. Serve per sterilizzare e per rendere profumi e sapori uniformi, ovviamente toglie alla birra gli elementi nutritivi e rende necessaria l’aggiunta di anidride carbonica.
Le Birre Crude sono generalmente “non filtrate”, che è sinonimo di “integrali”. La birra cruda non filtrata è ovviamente più torbida (poi, dipende anche dalla tipologia, per esempio le lager-weiss sono più torbide per antonomasia).
La (micro)filtrazione prevede la rimozione di particelle solide, le quali causerebbero il deperimento, tramite una membrana microporosa (con una sensibilità di molto meno di un millimetro). La filtrazione, a volte, sostituisce la pastorizzazione. Quindi, si possono trovare in commercio alcune birre crude ma filtrate.
Cosa abbiamo provato…
Abbiamo scelto una birra italiana di un brand molto commerciale, la Peroni Cruda.
Questo è un esempio di birra cruda (non pastorizzata) ma microfiltrata a basse temperature. Il tipo di birra è lager, perciò è una bionda naturale poco torbida, luppolosa (quindi amarognola) e beverina (4,7% VOL.). Non amo eccessivamente le lager perché non hanno una grande aromaticità sulle mie papille, ma come aperitivo sul divano ci sta davvero. Anche se la cremosità che viene promessa dalla pubblicità io non l’ho avvertita.

Insomma, è una birra da partita. Buona Coppa Italia 🙂
❤ Miss Raincoat