Femminismo è…vergognati tu che io ho da amare!

Facendo zapping su WordPress mi sono fermata a leggere un post intitolato “Femminismo è…una donna che rivela un segreto su di sé”: un articolo di piacevole intrattenimento durante le mie ore d’insonnia che, dietro all’umorismo facile del <big is better>, evidenzia la libertà di poter concedere le proprie grazie a chi si vuole, in relazione a forma-materiale-colore. Alla fine, il post lanciava la sfida, una di quelle solite challenges con l’hashtag generoso – che ho deciso di raccogliere dato il tristume post-ciaone nel quale sto sguazzando in questi giorni.

[La challenge #dirtylittlesecret, aperta verso tutti gli orientamenti sessuali e con scopi generalmente pacifisti, consiste nell’autosvergognarsi in un post intitolato “Femminismo é…”]

Il mio segreto è che, fondamentalmente, sono ipocrita fino all’osso quando dò per sacrosanto il mio concetto inviolabile di monogamia. Mi spiego meglio. Di base, non riesco a supportare/sopportare più di un uomo alla volta. Quando è venuto il mio turno di mollare l’ho fatto spesso per noia/mancanza di farfalle e, un paio di volte, perché un altro uomo mi stava per far venire l’ulcera. Non ho mai tradito, eccetto quella volta in cui, mentre facevo sesso con uno, volevo un altro. Non ho mai finto orgasmi, sia in senso stretto sia in senso figurato. Quando, invece, sono stata mollata io ho collezionato motivazioni eccentriche, dalle più creative favellazioni in stile Fedro alla più schietta constatazione di non essere abbastanza; recentemente, un intelligente esemplare di maschio umano mi ha intelligentemente augurato di trovare il meglio (grazie, A. <3). In ambo i casi, comunque, voglio bene a tutti quegli estranei che sono stati custodi dei miei segreti. La bugia che racconto è che ho sempre fatto spallucce se l’uomo in questione fosse già “di un’altra”(non è un vizio ma non posso promettere che non ricapiterà). Il principio – che vale anche per coloro che sono stati o staranno con me – è che le storie d’amore non sono ergastoli perché non apparteniamo a nessuno. È confortante credere nel <per sempre>, però, nel dubbio, il mio dirtylittlesecret è che vivo per oggi, domani non si sa – anche se la Primavera mi frega sempre, in un modo o nell’altro! Se sai amare non metti etichette o guinzagli (per le manette ci devo pensare…) e cerchi di spargere felicità, almeno quanto puoi.

Perciò, penso che il femminismo oggi si a credere fermamente che tutto ciò che non è amore sia violenza. È violenza quello che succede dopo una negazione o mentre non sei cosciente, quello che viene giustificato con un Mojito di troppo o una gonna non tanto lunga, quando ti corteggiano e si dimenticano di andare avanti, quando ti trattano come un trofeo, quando pensi che un’amore debba per forza essere reciproco. È violenza anche quando è l’uomo ad essere la vittima.

Io sono incoerente ed estremista, lo so. Ma se fossi una stupratrice mi farei schifo.

Dunque, < femminismo è… vergognati tu che io ho da amare!>

❤ Miss Raincoat

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