Benchè manchi il documento scritto, per via della tecnica costruttiva, si attribuisce la costruzione della chiesa, la più antica di Talamona, agli abitanti delle terre di Serterio. “Serterio” deriva seminare. Gli abitanti della contrada erano sopravvenuti da Tartano (allora faceva parte del Comune di Talamona) sulla fine del Trecento.
Si annoveravano tra le famiglie i Camozzi e Lindorgi. Proprio nel 1464, Giuseppe Riccio dei Camozzi, per voto, fa decorare la facciata. Invece la seconda ridipintura (che interessò anche l’interno) è del 1577, realizzata da Abbondio Baruta di Domaso e Francesco De Guaitis di Como.
Decorazioni pittoriche sulla Facciata (1556-76)
Santi incorniciati (considerati più importanti): San Girolamo – Dedicatario rappresentato con la Vulgata che lui stesso tradusse, perché “Ignorare le Scritture è ignorare Cristo” e l’abito cardinalizio. San Cristoforo – Santo della tradizione popolare. Viene dipinto molto grande poiché è un gigante. Porta la palma ( simbolo del percorso ascensionale verso Dio), poiché si converte al Cristianesimo. Cristos Feros vuol dire traghettatore di Cristo (episodio della conversione in cui trasporta il Gesù Bambino da una sponda del fiume all’altra); Il Santo protegge Serterio dai pericoli del fiume.
Santi non incorniciati: San Michele arcangelo – Come San Cristoforo, è un santo di derivazione egiziana. Pesa le anime (picostasia) e uccide Lucifero. Vescovo – Un vescovo ignoto benedicente con la tipica mitria. Non è stato dipinto da Baruta e Guaita come gli altri affreschi. Potrebbe trattarsi di Sant’Adalberto da Praga (morto mentre convertiva le tribù baltiche), dipinto anche nell’atra chiesa talamonese di San Giorgio da Carlo Buzzi nel 1602.
I dipinti di Adamo ed Eva, coperti anche per la nudità castigata dopo il Concilio di Trento, rappresentano la ricerca di temi cattolici (Nuovo Testamento) e non solo cristiani, contro i Calvinisti) sono affreschi del 1537 (non quelli del Baruta-Guaita) raffiguranti Adamo ed Eva.
Dipinti interni
Navata: Ultima Cena che presenta molte attinenze con lo stesso soggetto dipinto nella Chiesa di San Giorgio di Talamona. Il Giuda è rossissimo di vergogna.
Pareti Presbiterio: Episodi della Vita di San Girolamo
Fascia superiore dell’ Arco: Dio e Angeli in Paradiso e Annunciazione (che ricorda il Beato Angelico) qui
Fascia inferiore dell’Arco (sinistra) :Vergine Hodighitria (Cristo ritto e benedicente) in Maestà (San Sebastiano e San Rocco – protettori per calamità naturali)
Fascia inferiore dell’Arco (destra):Morte del Papa Damaso I (simile alla Pala di Brera di Piero della Francesca) qui
Abside: Crocifissione Cristo (simile alla Crocifissione di Masaccio) qui
Colonna abside a sinistra: Vescovo ignoto
Colonna abside a destra: Ecce Homo
Vele della Volta: Evangelisti con Tetramorfo (animali simbolici)
Gli artisti: Baruta e Guaita
La coppia di pittori è documentata a San Martino a Morbegno, a Bema, a San Martino a Castione e a San Giorgio a Talamona .Lavoravano sempre in coppia poiché Francesco De Guaitis dipingeva scene narrative vivaci ed armoniose, mentre Abbondio Baruta le decorava festosamente. Nel loro stile, molto Manierista, notiamo vari simboli presi dal Cantico dei Cantici, soprattutto e vari tentativi di prospettiva. Imitano e citano i colori e le forme pure del Primo Rinascimento, specie quello di Piero Della Francesca. Erano influenzati dai modi di Aurelio Luini
❤ Miss Raincoat