Il lavoro fa male, lo dicono in troppi/una valigia di sogni prima della partenza/da domani vacanza – “Bum Bum” di Irene Grandi
Lo stereotipo della Guida o dell’Accompagnatore è quello della persona svagata e sempre a zonzo. Ma apriamo una finestra, oggi che è lecito arieggiare la stanza.
Certe volte mi sveglio nel cuore della notte e non riesco a capire se sono a casa o in albergo.
Certe volte cambio camera d’albergo, sempre una doppia uso singola, sette giorni su sette.
Certe volte sono così sconvolta dalla giornata lavorativa (in cui ho una reperibilità 24h non-stop) da addormentarmi in accappatoio sopra le coperte.
I miei problemi già si presentano a inizio giornata. Se voglio, ad esempio, che il mio gruppo si svegli alle 8:00, devo fare in modo che la loro sveglia suoni alle 7:50, così come farebbe mia madre con mio fratello. Io, invece, che sono il tour leader, so bene che dovrò svegliarmi alle 6:50, in modo da poter fare colazione in pacifica solitudine. Insieme agli altri è pericoloso, gli altri vorranno che tu risponda ai loro difficili quesiti:
Dove posso trovare lo zucchero? Il té mi farà acidità? Come si dice <cucchiaino> in ostrogoto? Lo sai che non riesco ad andare di corpo? Come si fa a miscelare l’acqua della doccia? Ma perché il letto king size è così largo? Quali sono i Sette Nani in ordine alfabetico?
Io non posso fare colazione con loro, perché sono pagata per rendere la vacanza spensierata e per sorridere a tutti, anche agli autisti che sono corrotti dalla nascita.
Però, oltre al lato oscuro della luna di pinkfloydiana memoria, c’è anche quello di poter viaggiare aggratis e mai sola. Mi sveglio sempre come aver fatto bagordi la sera prima, all’alba, in paesaggi tra l’ameno e lo psichedelico, senza dare l’importanza a dove sono, perché a me piace il Mondo e la mia visione un po’ matta di esso.
E al suono della wake up call mi pare sempre il solito risolino isterico…
❤ Miss Raincoat