Rodolo è una frazione del Comune di Colorina (SO), a 685 metri s.l.m., raggiungibile in auto da Selvetta di Colorina.
Il borgo, di origine tardo-medievale, ha una toponomastica del tutto unica in Valtellina. La sua etimologia non ha nulla a che fare con il robur, la quercia che caratterizza, per esempio, i vari Regoledo o Rogolo, bensì deriva dal nome germanico Rodulo (un tempo, si pensava anche all’assonanza con rodans = che rumoreggia, in relazione ai torrenti che lo circondano).
Sicuramente, a metà Cinquecento, faceva parte del “circuito” delle fortificazioni dei Vicedomini, potente famiglia nobile comasca trapiantata a Cosio Valtellino. La posizione del paese, in effetti, lo rende meno esposto ai venti e all’umidità del fiume Adda che, a quei tempi, infestava le pianure paludose dei territori interessati dal suo corso. Qui si sviluppò anche una felice cultura e coltura della castagna, che viene ancora fatta essiccare tramite un particolare processo di affumicatura. Perciò, la Storia di Rodolo segue una certa indipendenza da quella di Colorina, un campanilismo ben simboleggiato appunto dal campanile, che svetta quasi al limitare dell’abitato e che è la cartolina del villaggio montano.
La Chiesa dell’Immacolata Concezione, inoltre, diventata parrocchia nel 1886, esisteva già almeno dal 1523. Dedicata, però, a Sant’Antonio abate, con un originario dipinto con la Gloria di Dio in abside, presenta varie attinenze con le realtà domenicane del Sant’Antonio a Morbegno e del San Domenico a Regoledo di Cosio.
**Per votare Rodolo sul sito del FAI : iluoghidelcuore.it
❤ Miss Raincoat
2 pensieri su “Una passeggiata a Rodolo”